Il Papa è accusato di eresia per aver predicato sette proposizioni: parliamone

Giuliano Ferrara

    Sesta proposizione. La legge divina e naturale non dètta proibizioni assolute in relazione a certi tipi di azione che sono intrinsecamente trasgressive per il loro stesso oggetto.

    Settima e ultima proposizione. Dio non solo permette, ma vuole che esistano un pluralismo e una diversità delle religioni, cristiane e non cristiane.

    Come vedete, solo la quarta e la quinta proposizione incriminate per eresia riguardano direttamente il sesso e il matrimonio e l'adulterio. La prima, la seconda, la terza, la sesta e la settima hanno un altro oggetto, non riguardano direttamente la pastorale matrimoniale o la morale sessuale, bensì il centro della questione teologica che separa un cattolico da un protestante. Lutero, il cui genio teologico è indiscutibile, fissò un dogma nel momento in cui metteva sottosopra i sacramenti, la messa e il sacerdozio ovvero pilastri della chiesa cattolica romana. E questo dogma, diciamo così, era semplice o semplificabile: non ti salvi per obbedienza alla legge, attraverso le opere, perché l'uomo è iustus et peccator, è una figura ambivalente di giusto e di peccatore irriducibile, e si salva solo per la fede in Cristo crocifisso, solo per la grazia; e solo ricorrendo alla scrittura e al suo libero esame, altro che sacramenti, sono stabilite le condizioni di questa salvezza ultraterrena (sola fide, sola gratia, e sola scriptura). Ora, la chiesa cattolica ha sempre affermato più o meno l'opposto (notate il “più o meno”, che è una mia affettazione di personale modestia e più che modestia teologica). Riassumendo, in particolare riferendosi alla prima proposizione: la grazia divina per sua natura e invariabilmente, secondo i cattolici, dà all'uomo la forza di emendarsi dal peccato e ubbidire alla legge attraverso le opere, cooperando con essa attraverso i sacramenti e l'osservanza morale, e così conquistando la salvezza (quando la chiesa aveva bisogno di soldi si aggiungevano le indulgenze venali, certificati costosi ma utili al salto dal purgatorio al paradiso). L'uomo cattolico non è quella stupenda costruzione ancipite, lo iustus et peccator di Lutero, è un peccatore che coopera alla sua redenzione nell'ubbidienza alla legge divina e naturale, emendandosi, confessandosi, pentendosi, riconciliandosi attraverso la sua chiesa e con l'aiuto dell'ordine consacrato. La comunità, la predica scritturale, il pastore e la coscienza individuale, per quanto essa sia lo specchio della legge naturale iscritta nel cuore umano, non bastano. Per una prima puntata va bene così. Non credete a chi vi dice che i teologi tradizionalisti sono dei bacchettoni orripilati dal sesso: sono cattolici rigorosi convinti del fatto loro, abbiano o no tutte le pezze d'appoggio necessarie per accuse tanto temerarie, che è un'altra cosa. Quanto al sesso, quarta e quinta proposizione, ci divertiamo alla seconda puntata.

    Giuliano Ferrara

    • Giuliano Ferrara Fondatore
    • "Ferrara, Giuliano. Nato a Roma il 7 gennaio del ’52 da genitori iscritti al partito comunista dal ’42, partigiani combattenti senza orgogli luciferini né retoriche combattentistiche. Famiglia di tradizioni liberali per parte di padre, il nonno Mario era un noto avvocato e pubblicista (editorialista del Mondo di Mario Pannunzio e del Corriere della Sera) che difese gli antifascisti davanti al Tribunale Speciale per la sicurezza dello Stato.