Cartellone

    di Luca Fiore

    Sublime non senso contemporaneo, l'ideale di biennale è poter presentare il meglio dell'arte di oggi. A Venezia quest'idea ha avuto la sua più alta fortuna. Il titolo di quest'anno è bello, oltre che furbo: “May You Live in Interesting Times”. Io andrò a vedere che cosa ha deciso di portare il vietnamita Danh Vo (tre edizioni fa espose, tra l'altro, il telaio autentico del Caravaggio rubato a Palermo dalla mafia). Poi faccio il tifo per il Padiglione russo, che fa raccontare da Aleksandr Sokurov la parabola del Figliol prodigo. Il resto sarà un gran consumo di suole di scarpe e, speriamo, tante sorprese.

    Venezia, Giardini e Arsenale. Biennale d'arte. Dall'11 maggio al 24 novembre

    info: labiennale.org

    E' la prima grande retrospettiva dalla morte dell'artista. Si annuncia come una delle maggiori attrattive del gran circo (quest'anno particolarmente esuberante) che si agita attorno al corpaccione nella Biennale. Di Kounellis abbiamo visto forse troppo negli ultimi anni e, viene il dubbio, che le bocce non siano ancora del tutto ferme. Forse si sarebbe potuto attendere ancora un po'. Più che altro per avere il tempo di poter cambiare un po' noi. Il tempo è importante per capire le cose. E, forse, aveva ragione Corrado Levi quando scriveva: “Kounellis attraverso la violenza della materia rimanda alla polvere del tempo”.

    Venezia, Fondazione Prada. “Jannis Kounellis”. Dall'11 maggio al 24 novembre

    info: fondazioneprada.org

    di Mario Leone

    Luca Buratto è un giovane pianista formatosi alla “scuola pianistica italiana” ma consacratosi definitivamente all'estero. Suo il primo premio al “Honens International Piano Competition” di Calgary, vetrina che oltre ad assicurare tanti soldi lancia gli artisti nei circuiti internazionali del concertismo. Il talento di Buratto è direttamente proporzionale alla sua semplicità. Fuori da vetrine e social, continua il suo cammino musicale. Prossima tappa Torino, dove arriva con un impaginato che attraversa idealmente tre secoli di musica: da Bach a Ravel passando per Beethoven e Chopin.

    Alba, Auditorium Fondazione Ferrero. Domenica 12, ore 16.30

    info: unionemusicale.it

    La società del Quartetto di Milano da qualche mese propone il ciclo Beethoven e Bartók. Si eseguono i quartetti dei due compositori, opere lontane cronologicamente ma vicinissime per poetica, originalità e capacità “visionaria”. Per questo concerto l'impaginato prevede di Beethoven il numero 14 in do diesis minore op. 131 e di Bartók il numero 1 op. 7 SZ40. L'esecuzione è affidata allo spagnolo Quartetto Casals che torna a Milano dopo dieci anni.

    Milano, Conservatorio “G. Verdi”. Martedì 14, ore 20.30

    info: quartettomilano.it

    di Eugenio Murrali

    “Michael Frayn ha scritto il testo avendo già in mente il pubblico presente a teatro. Fino a quando gli spettatori non sono entrati in sala, non mi sono reso del tutto conto della forza di quest'opera, fatta per e con il pubblico, che ride da matti”, racconta Pino Strabioli, regista e interprete della commedia. Nel più celebre “Rumori fuori scena” Frayn mostrava il “dietro le quinte”, in quest'opera – diretta in prima mondiale da Attilio Corsini nel 1990 proprio al Teatro Vittoria – il palco diventa una seconda platea e dà vita a un incalzante gioco di specchi tra “spettattori” e spettatori.

    Roma, Teatro Vittoria. “Spettattori”, di Michael Frayn. Fino al 12 maggio

    info: teatrovittoria.it

    Al via da domani il Festival di Siracusa con Euripide protagonista. Si parte da “Elena”: qui diretta da Davide Livermore, è considerata una tragicommedia più che una tragedia. Ambientata in Egitto, scagiona l'eroina e ci fa credere che la vera Elena sia stata nascosta da Ermes alla corte di Proteo, mentre a Ilio aleggiava un fantasma della donna. La francese Muriel Mayette-Holtz firma la regia di “Troiane”, in cui Elena è invece riconosciuta colpevole dalle donne dei vinti, destinate alla schiavitù. “Lisistrata” di Aristofane, regia di Tullio Solenghi, chiuderà il ciclo delle rappresentazioni.

    Siracusa, Teatro greco. ”Elena” e “Troiane”, di Euripide. Fino al 6 luglio

    info: indafondazione.org