Leonardo francese
“Leonardo era un genio francese”, ha detto Julien Bugier di France2 introducendo un servizio sui 500 anni dalla morte di Da Vinci. Lo hanno insultato moltissimo, e lui s'è scusato su Twitter, con fotina e faccina e bandierina italiana. Giorgia Meloni non s'è fatta sfuggire l'occasione ed è andata a Vinci, in Toscana, a srotolare e sventolare uno striscione con sopra scritto “Leonardo era italiano”. Pillole di Simonetta Sciandivasci su Leonardo e la Francia.
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Gli anni di Leonardo. Nacque il 15 aprile del 1452 ad Anchiano, una frazione di Vinci in provincia di Firenze, e morì il 2 maggio del 1519 ad Amboise, nel cuore della Loira. In una mostra attualmente in corso alle Scuderie del Quirinale, viene spiegato che la considerazione di cui gode oggi è un'acquisizione recente: per lungo tempo, Leonardo è stato ritenuto non un genio universale, ma soprattutto un ingegnere.
1517
L'anno in cui Leonardo arrivò in Francia, allettato dall'offerta di Francesco I (allora solo ventunenne): una pensione di diecimila scudi e i titoli di primo pittore, primo architetto e primo ingegnere del re.
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Gli anni che Leonardo trascorse ad Amboise, nel castello di Clos-Lucé – furono gli ultimi della sua vita. La sua tomba si trova nella cappella del castello, dove lo scorso 2 maggio il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e il premier francese Macron si sono recati per deporre fiori bianchi.
1822
L'anno in cui l'Uomo Vitruviano di Leonardo venne acquistata dal governo austriaco e conservata nelle Galleria dell'Accademia di Venezia, dove si trova tuttora. Il ministro per i Beni e le attività culturali, Alberto Bonisoli ha fatto sapere nei giorni scorsi che l'opera non sarà al Louvre per la mostra di novembre sul genio di Vinci, a differenza di quanto annunciato dal ministro della Cultura francese, Franck Riester che aveva dato per certo il prestito dell'Uomo Vitruviano e dell'Autoritratto. A novembre scorso, la sottosegretaria ai Beni culturali, Lucia Borgonzoni aveva detto: “Leonardo è italiano, niente prestiti al Louvre!”.
1517
L'anno in cui l'artista lombardo Giovan Ambrogio Figino ritrasse Leonardo. Nel dipinto c'è un particolare inedito: è rappresentato il braccio destro di Leonardo, bendato. Gli studiosi hanno creduto per anni che il danno al braccio fosse dovuto a un ictus, mentre secondi studi recenti si sarebbe trattato di un trauma a un nervo. La menomazione non impedì a Leonardo di dipingere: usava la sinistra.


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