DIAMO I NUMERI

    271

    Le bufale individuate dalla nostra ricerca in dieci mesi di governo gialloverde, dopo aver passato in rassegna le dichiarazioni di 29 esponenti del governo – presidente del Consiglio, ministri e alcuni viceministri e sottosegretari – e della maggioranza parlamentare di Movimento 5 stelle e Lega.

    53

    Le dichiarazioni scorrette sull'immigrazione. Al secondo posto, con 26 affermazioni, le infrastrutture, vale a dire Tav Torino-Lione e Tap. C'è poi l'economia, soprattutto dall'autunno in poi, che ha visto gli esponenti della maggioranza sbagliare 19 volte sulla legge di bilancio, 17 sul debito pubblico e altrettante sullo spread.

    29

    Le dichiarazioni confutate al vicepremier Luigi Di Maio, che non è il primo in questa particolare classifica: oltre 50 gli errori attribuiti dal fact-checking al ministro dell'Interno Matteo Salvini. Al terzo posto Claudio Borghi, presidente della commissione Bilancio della Camera.

    133

    Le bufale, gli errori o le dichiarazioni fuorvianti da parte di esponenti del Movimento 5 stelle, 127 da parte della Lega e 11 di membri del governo indipendenti.

    5 milioni

    I poveri assoluti “italiani” secondo Salvini e Di Maio. Un dato che coincide con le stime dell'Istat (5 milioni e 58 mila), ma non si tratta di cittadini italiani, bensì di residenti in Italia: l'Istat stima che l'incidenza della povertà assoluta sia del 5,1 per cento tra le famiglie di soli italiani e del 29,2 per cento in quelle di soli stranieri.

    1 miliardo

    In euro, il valore delle “pensioni sociali erogate agli immigrati che sono arrivati qua coi ricongiungimenti familiari, sopra i 65 anni, senza aver mai pagato una lira di contributo”, secondo il vicepremier Salvini. In realtà, secondo i dati Inps il costo totale delle pensioni di carattere esclusivamente assistenziale pagate ai cittadini extracomunitari e a quelli comunitari provenienti dall'Europa dell'Est è pari a quasi 508 milioni di euro. Inoltre, secondo l'ex presidente dell'Inps Tito Boeri gli immigrati regolari versano ogni anno 8 miliardi di contributi sociali e ne ricevono solo 3.

    170 mila

    Gli immigrati ospitati ion Italia negli hotel, secondo il ministro dell'Interno Salvini. I migranti presenti nel sistema di accoglienza italiano a giugno 2018 erano poco più di 165 mila, ma negli hotel si trovano probabilmente solo tra i Cas (centri di accoglienza straordinaria), che coprono solo una parte delle strutture.

    3 miliardi

    Il valore dei versamenti Irpef degli immigrati secondo il rapporto del 2017 della Fondazione Leone Moressa. Al gettito Irpef sono poi aggiunte altre voci, per un totale 7,2 miliardi. Oltre al gettito fiscale, vanno poi considerati i contributi previdenziali: si può stimare che i 2,4 milioni di stranieri occupati in Italia abbiano versato complessivamente 11,5 miliardi di euro. Un dato che sommato ai 7,2 miliardi porta a 18,7 miliardi di euro di entrate. Per quanto riguarda i costi, si stimano uscite per 16,6 miliardi di euro. Il saldo tra entrate e uscite porta quindi a un risultato positivo per 2,1 miliardi di euro. Secondo Erika Stefani “un operaio giunto dall'estero, con moglie e figli a carico, costa più di quel che versa”.

    38 miliardi

    Il saldo negativo per le casse dell'Inps nel 2040, secondo una simulazione dell'ex presidente Tito Boeri, con l'azzeramento dei flussi in entrata di contribuenti extracomunitari, che produrrebbe per il 2040, appunto, 73 miliardi in meno di entrate contributive e 35 miliardi in meno di prestazioni sociali destinate a immigrati.

    3 anni

    Il tempo “dallo sbarco all'esame del ricorso” del richiedente asilo secondo il ministro dell'Interno Salvini. Secondo dati dell'Unhcr, riferiti al 2017, l'attesa media del richiedente asilo a partire dallo sbarco in Italia è pari in media a 13 mesi fino all'esito della commissione territoriale e – per chi ha ricevuto un diniego – 10 mesi e mezzo per conoscere l'esito del ricorso di primo grado. In totale dunque 24 mesi.