Il “patron” ci protegge. Le intercettazioni di Benalla, ex bodyguard di Macron

    Parigi. “Ci sono così tante rivelazioni in questa nuova inchiesta di Mediapart che non si sa nemmeno da dove cominciare”, ha scritto Raphaël Bloch, giornalista del quotidiano Les Echos. Nell'inchiesta pubblicata ieri dal giornale online di Edwy Plenel, frutto di diversi mesi di lavoro, ci sono testimonianze indipendenti, documenti inediti e soprattutto le registrazioni di alcune conversazioni tra Alexandre Benalla, ex collaboratore del presidente Macron, e l'ex gendarme stipendiato dalla République en marche (Lrem) Vincent Crase, entrambi accusati di aver picchiato alcuni manifestanti il 1° maggio 2018.

    Ecco “le registrazioni che cambiano tutto”, scrive Mediapart. Iniziata nel mese di agosto, l'inchiesta permette di affermare tre cose: Benalla e Crase si sono incontrati di persona lo scorso 26 luglio, in violazione del controllo giudiziario che vietava loro ogni tipo di contatto; contrariamente a quanto ha dichiarato sotto giuramento davanti alla commissione d'inchiesta del Senato, Benalla, quando lavorava ancora per conto dell'Eliseo, è stato coinvolto personalmente in un contratto per la fornitura di servizi di sicurezza con un oligarca russo vicino a Vladimir Putin, sospettato, tra le altre cose, di avere legami con la mafia locale; rivendicando il sostegno personale del capo dello stato sms alla mano, l'ex collaboratore di Macron ha mantenuto legami importanti con l'Eliseo per diversi mesi dopo essere stato messo sotto inchiesta per “violenze volontarie”.

    Soltanto quattro giorni dopo la loro “mise en examen”, ecco “Alexandre Benalla che corre da una parte all'altra di Parigi, esibisce fieramente le sue conversazioni con Emmanuel Macron e i suoi passaporti diplomatici, frequenta diversi ambienti, sia del mondo degli affari sia dell'universo politico; e attira l'attenzione discreta dei servizi segreti”, racconta Mediapart. L'incontro proibito è stato registrato, e Mediapart ha potuto identificare il nastro nel quale si sente Benalla sghignazzare e vantarsi con toni da bullo della protezione del “patron”, cioè del presidente della Repubblica. “E' una cosa da pazzi, il ‘patron', ieri sera, mi ha inviato un messaggio e mi ha detto: ‘Te li mangi in un sol boccone. Sei più forte di loro, è per questo motivo che ti avevo voluto accanto a me. Sono con Isma (Ismaël Emelien, consigliere speciale di Macron, ndr), etc, aspettiamo Le Monde, etc.'”, racconta Benalla. Domanda di Crase: “Dunque il ‘patron' ci sostiene?”. Risposta di Benalla: “Fa molto di più che sostenerci (…) E' come impazzito (…) E ha detto così, mi ha detto: ‘Te li mangi in un sol boccone. Sei più forte di loro'. E' incredibile”.

    Contattato da Mediapart, l'Eliseo ha smentito l'esistenza di questo sms sbandierato dall'ex bodyguard.

    Durante lo stesso incontro, Benalla si vanta con l'ex gendarme Crase di aver provocato la costituzione di due commissioni d'inchiesta parlamentare a soli 26 anni. “E' una bella esperienza (…) A 26 anni, non ci sono molte persone che vivono…che provocano due commissioni d'inchiesta parlamentare, che bloccano il funzionamento del Parlamento”, dice Benalla. Crase, invece, appare meno scherzoso: “Ma ti fa ridere questa cosa?”. I due si mostrano in seguito un po' più preoccupati in merito alle perquisizioni che verranno fatte nella sede di Lrem, Crase chiede nuovamente a Benalla se ha il sostegno di Macron. Lui risponde di avere il sostegno “del presidente, di Madame (Brigitte Macron, ndr) e di Ismaël (Emelien, ndr), che mi consiglia sui media e compagnia varia”. Sollecitato da Mediapart, il consigliere speciale dell'Eliseo ha preferito non esprimersi.

    Infine, il giornale online di Edwy Plenel sostiene che Benalla “è personalmente implicato nel contratto” russo tra Iskander Makhmudov, oligarca che orbita nella galassia di Putin, e Mars, la società di Vincent Crase, per proteggere i beni immobiliari dell'uomo d'affari in Francia e della sua famiglia a Monaco. Benalla, al Senato, aveva negato tutto.

    Mauro Zanon