La sinagoga di Manchester dopo l'attentato (Ansa)

Un Foglio internazionale

È iniziata la nuova guerra europea agli ebrei

A sinistra è di moda parlare di “globalizzazione dell’Intifada”. Gli ebrei europei possono tristemente testimoniare che questo sta accadendo

"Un terrorista ha ucciso due persone in una sinagoga a Manchester, in Inghilterra. La cosa più preoccupante è che, nonostante le espressioni di choc dei politici, nessuno sembra davvero sorpreso”. Così il Wall Street Journal.

“La polizia di Manchester afferma che l’aggressore è Jihad al Shamie, 35 anni, cittadino britannico di origine siriana. I fedeli si stavano radunando per osservare lo Yom Kippur, la festa più importante dell’anno ebraico. Potrebbe volerci del tempo prima che gli investigatori individuino un movente preciso, ma non serve molta immaginazione per azzardare ipotesi, dato l’obiettivo e la tempistica: una festa solenne a pochi giorni dal secondo anniversario dell’invasione di Israele da parte di Hamas, il 7 ottobre 2023. Negli ultimi anni si è assistito a un aumento dell’antisemitismo violento in tutta Europa. A volte l’odio è ispirato dall’islamismo. A volte è la versione antisemita dell’antisionismo dell’estrema sinistra politica. Spesso le due motivazioni convergono. Questa settimana le autorità tedesche hanno arrestato tre uomini – due tedeschi e un cittadino libanese, tutti di origine musulmana – con l’accusa di appartenenza ad Hamas e di aver pianificato un attacco terroristico contro istituzioni israeliane o ebraiche in Germania.

Bisogna dare merito alla classe politica britannica per aver condannato in modo uniforme l’attacco di Manchester e denunciato la violenza contro gli ebrei sul loro territorio, e per aver (per lo più) evitato allo stesso tempo accenni retorici ai presunti mali dell’‘islamofobia’. Eppure, ti chiedi in quale paese abbiano vissuto queste persone. ‘La zona… è abitata da una comunità ebraica molto numerosa, accanto a una comunità musulmana molto numerosa, e nel complesso i rapporti tra tutti i diversi gruppi etnici e religiosi sono eccellenti’, ha dichiarato Graham Stringer, parlamentare laburista locale, dopo l’attacco alla sinagoga. Altri hanno elogiato in modo simile il multiculturalismo britannico. E’ difficile prendere sul serio queste persone. Un solo gruppo religioso in Gran Bretagna ora pratica abitualmente il culto sotto la protezione delle guardie di sicurezza e deve gestire un proprio servizio di sicurezza. Secondo l’organizzazione di protezione, il Community Security Trust (Cst), nei primi sei mesi del 2025 si sono verificati 1.521 episodi di antisemitismo. In teoria ci si può opporre al sionismo senza essere antisemiti, ma non è quello che sta succedendo in Europa in questi giorni.

L’antisionismo, iniziato il 7 ottobre, sta fornendo una nuova copertura all’antisemitismo che cova in Europa da molto tempo. Aggressioni e molestie contro gli ebrei stanno diventando frequenti in Francia, Paesi Bassi, Germania, Gran Bretagna e altrove. I politici condannano invariabilmente tali atti, per poi nascondersi ai simpatizzanti dei responsabili per motivi di politica interna. Basti pensare al presidente francese Emmanuel Macron e al primo ministro britannico Keir Starmer, tra gli altri, che premiano il terrorismo riconoscendo uno stato palestinese. A sinistra è di moda parlare di ‘globalizzazione dell’Intifada’. Gli ebrei europei possono tristemente testimoniare che questo sta accadendo. La guerra contro gli ebrei è diventata globale, rischia di peggiorare ulteriormente e l'Europa è in prima linea”.

(Traduzione di Giulio Meotti)

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