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Il figlio
Imparare altrove. Stare a scuola significa imparare l'arte del vivere
In piedi sui banchi di scuola, per immaginare un altro mondo insieme. Come dice Franco Lorenzoni, scrittore e maestro elementare, “la scuola deve essere un po’ meglio della società che la circonda, se no cosa ci sta a fare?”
Se è vero, come sostiene l’antropologa statunitense Margaret Mead, che il primo segno di civiltà in una cultura antica è stato un femore rotto e poi aggiustato – perché il fatto di aiutare qualcun altro nelle difficoltà contraddistingue la presenza umana sulla terra – il tema della cura è fondamentale per la crescita dell’umanità. E cosa c’è di più attinente alla cura dell’educazione, e in particolare dell’educazione scolastica? Luigina Mortari, che insegna Filosofia dell’educazione e Filosofia della cura all’Università di Verona, ci ricorda che il termine “educare” viene dall’omonimo verbo latino che significa “coltivare”, “allevare”, “avere cura”. E lo stesso don Milani, fondatore della scuola di Barbiana, diceva che “se si perdono i ragazzi più difficili la scuola non è più scuola. E’ un ospedale che cura i sani e respinge i malati”.
Luigina Mortari interviene alla seconda edizione di YAWP Festival. In piedi sui banchi di scuola, dal titolo Imparare altrove, un evento multidisciplinare, promosso e organizzato da Fondazione Francesco Morelli, basato sulla contaminazione tra filosofia, storia, pensiero pedagogico, arte e attenzione al sociale, e dedicato al tema della scuola e di una necessaria rivoluzione educativa. Come cambia il ruolo della scuola in una società che ci pone sfide sociali, ambientali, etiche, tecnologiche e economiche sempre più complesse? Quanto è importante che l’insegnamento scolastico si adegui alle mutazioni in atto, fornendo agli studenti strumenti idonei a sviluppare il pensiero critico e affrontare con consapevolezza queste sfide? Esistono modelli di didattica innovativi o del passato che possono risultare ancora utili per ridisegnare un’idea più giusta di scuola? E’ possibile influenzare il dibattito pubblico su un tema così importante?
Nell’arco di due giorni si rifletterà su tutto quello che la scuola non è e dovrebbe essere: un luogo protetto dove bambine e bambini, ragazze e ragazzi possano imparare ad avere cura di loro stessi, degli altri e del mondo, dove vengano valorizzate inclusione, equità sociale e sostenibilità umana, culturale e ambientale. E dove le classi vengano trasformate in comunità in grado, secondo il pensiero di Mario Lodi, “non soltanto di istruire, ma anche e soprattutto di educare, formando un cittadino capace di inserirsi nella società col diritto di esporre le proprie idee e col dovere di ascoltare le opinioni degli altri”.
Stare a scuola significa così ricevere un’educazione che coinvolge mente e corpo, e che coincide con la paideia. Significa imparare l’arte del vivere. Una scuola plurale e aperta dove trovino spazio gli insegnamenti di Platone, descritti da Matteo Nucci, e gli algoritmi dell’intelligenza artificiale che per Roberto Battiston diventano un’opportunità educativa, l’educazione sessuoaffettiva teorizzata da Lea Melandri e Renata Morizio, e la relazione con la città proposta da Elena Granata, le storie di inclusione raccontate da Eraldo Affinati e Espérance Hakuzwimana e quelle di resistenza nei paesi in guerra in cui hanno lavorato come reporter Laura Silvia Battaglia e Mirea D’Alessandro. Un luogo vivo, ricco di scambi e ascolto reciproco, dove i giovani frequentatori del Gruppo CDE Creta, un centro di aggregazione giovanile attivo nelle periferie milanesi, possano trovare la propria strada e guardare al futuro con desiderio e speranza. Come dice Franco Lorenzoni, scrittore e maestro elementare, “la scuola deve essere un po’ meglio della società che la circonda, se no cosa ci sta a fare?”.
Benedetta Marietti
direttrice artistica YAWP Festival._In piedi sui banchi di scuola
La seconda edizione di YAWP Festival._In piedi sui banchi di scuola, dedicato al tema dell’educazione, alla sua evoluzione e al suo ruolo nella società, è in programma oggi e domani a BASE Milano.