(Ansa)

Il Figlio

Certe conversazioni con gli adulti e la strategia del piccione

Annalena Benini

Con gli adolescenti non succede. Quando sono così generosi da coinvolgerci nei loro pensieri sull’amore, sull’amicizia, sul futuro, sono la cosa più interessante del mondo. “Sono felice quando i miei amici sono felici”

A volte mi succede, nelle conversazioni con adulti, di ascoltare frasi così sciatte, considerazioni così deludenti da farmi cercare con gli occhi una via di fuga, mi basterebbe una porta, una botola, un camino spento, o qualcuno che venisse a dirmi: la tua casa è allagata, sono al telefono con i pompieri, puoi venire un attimo? In realtà con le amiche facciamo quasi sempre questo patto: se vedi che faccio quella faccia, la faccia della fuga, se vedi che mi alzo in punta di piedi cercando l’aria, corri a dirmi che casa mia è invasa dai coccodrilli e devo scappare, ma dillo per carità in un modo credibile. Anche se di solito chi mi fa venire voglia di costruire una zattera e scappare non si accorge di niente, non sente niente tranne la propria voce e i propri aneddoti con cui è impegnato a spiegarmi il mondo. Così una volta un’amica è venuta a salvarmi da una conversazione che mi stava togliendo fiducia nell’umanità dicendomi che mia figlia era stata arrestata e dovevo andare in commissariato al più presto. Era così convulsa, gesticolava così tanto che per un attimo ci ho creduto e sono quasi svenuta. Ma il tizio continuava a parlare imperterrito.

 

Comunque, il consiglio è: alle serate con adulti, davanti a scuola con i padri, a calcio, a nuoto, alla pizzata di Natale che non sembra ma è dietro l’angolo, siate sempre certi che qualcuno possa venire a salvarvi. Addestrate un piccione, ad esempio: al vostro fischio potrebbe arrivare in volo e fare i suoi bisogni sulla camicia dello sproloquiante. Io ho insegnato al mio cane ad abbaiare all’improvviso, a un mio cenno del capo, con una voce molto fastidiosa e insistente. Così posso dire: scusa, non so proprio cosa gli sia preso, meglio che vada. Sono piccoli accorgimenti, ma necessari per salvarci da questa gigantesca, incredibile autostima, anche affascinante talmente è inspiegabile. La buona notizia è che con gli adolescenti non succede. Le conversazioni con loro, quando sono così generosi da coinvolgerci nei loro pensieri sull’amore, sull’amicizia, sul futuro, sono la cosa più interessante del mondo. Le conversazioni con loro, o meglio le conversazioni fra loro che io a volte riesco a origliare appoggiando l’orecchio al muro della stanza, o ottenendo un posto silenzioso in qualità di uditrice a patto che prepari un buffet di benvenuto, sono di un altro livello.

 

Ho ascoltato un diciassettenne descrivere la ragazza di cui è innamorato, forse ricambiato forse no, come: la più bella, la più intelligente, la più speciale del mondo, con lo sguardo più bello che io abbia mai visto. Ha aggiunto: lei lo sa che io la rispetto e che non voglio darle fastidio. E un ragazzo di sedici anni mi ha detto che lui non vuole vivere dentro una conchiglia senza sapere quello che succede agli altri nel mondo, e che ha bisogno di sapere e di vedere più cose possibile. Una ragazza di diciott’anni mi ha detto che lei è felice se i suoi amici sono felici, e che le dispiace tanto di non avere capito, in terza media, che la sua migliore amica era triste e si tagliava le braccia, e che per questo adesso lei è tanto attenta ai cambiamenti d’umore degli altri. Le ho detto: ma eri in terza media, come avresti potuto capire cose che non conoscevi per niente? Lei mi ha risposto: e chi  doveva capirla se non io, che ero la sua migliore amica? Ha aggiunto: certo non i suoi genitori. Poi si è scusata ed è andata via, perché il cane abbaiava in modo fastidioso e insistente. Sopra di me, svolazzava un piccione.

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  • Annalena Benini
  • Annalena Benini, nata a Ferrara nel 1975, vive a Roma. Giornalista e scrittrice, è al Foglio dal 2001 e scrive di cultura, persone, storie. Dirige Review, la rivista mensile del Foglio. La rubrica di libri Lettere rubate esce ogni sabato, l’inserto Il Figlio esce ogni venerdì ed è anche un podcast. Ha scritto e condotto il programma tivù “Romanzo italiano” per Rai3. Il suo ultimo libro è “I racconti delle donne”. E’ sposata e ha due figli.