I coccodrilli di Trump e lo stalker buono che mi scorta a casa la sera. Follia e realtà

Simonetta Sciandivasci

So che bisogna diffidare ma non ci riesco. La lettera di Simonetta ad Annalena

Cara Annalena, ieri sera mentre tornavo a casa mi sono accorta che un tizio mi seguiva. Capita, ogni tanto. È un po’ pazzo. Ha sempre una t-shirt verde, e io so che bisogna diffidare di quelli che non mettono mai la camicia, e ti seguono, e sono sconosciuti, ma io non ci riesco, io di lui un po’ mi fido perché si mantiene sempre a una distanza fissa, saranno trenta passi, e quando vede che sto per arrivare a casa si ferma, a trenta passi dal mio portone, e aspetta che io entri. Cosa faccia dopo non lo so, credo vada via, a cena, magari da sua moglie, o da sua madre o da una tv accesa. Mi piace immaginare che vada a seguire altre ragazze, per assicurarsi che tornino a casa sane e salve, correndo pure il pericolo che quelle lo denuncino per stalking. Mi piace immaginare che resti sveglio a metà, e quando sente le altre ragazze che tornano di notte, scenda e vada a seguirle, solo per assicurarsi che nessuno faccia loro del male. L’ho raccontato alla mia amica Elisa e lei, dopo avermi detto che sono pazza, ma questo chi cazzo è, chiamiamo la polizia, ha aggiunto che i coccodrilli dormono così: una metà riposa e l’altra resta sveglia. E poi mi ha detto che Trump vorrebbe mettere coccodrilli sotto il muro al confine con il Messico ma forse è una bufala, è troppo folle per essere vero. Fosse vero, però, sappia Trump che i coccodrilli, specie alla sera, le persone che sono un po’ straniere, e sperdute, e stanche, che tornano in casa d’altri per cercarne una propria, non le mangiano: le scortano sane e salve dall’altra parte del muro.

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