Foto LaPresse

La nuova guerra fredda, i problemi di Silicon Valley e la medicina moderna. Di cosa parlare nel weekend

Marco Alfieri

Un grande tema di dibattito spiegato bene, qualche lettura da non perdere, un video e vecchie storie che riaffiorano dal passato. Bastano pochi link per rendere speciale il fine settimana…

Taxi contro Uber

Domenico Rosa

 


 

La valle dell'Eden...?

In passato la politica di Washington ha sempre considerato il “tech” un settore economico tra gli altri mentre in California, a loro volta, i giganti di Silicon Valley hanno sempre considerato l’impegno pubblico e politico un ambito da cui guardarsi (via Valerio Bassan) e stare alla larga.

Le cose negli ultimi tempi sono cambiate per una serie di fattori. Anzitutto l’ingresso di Donald Trump alla Casa Bianca ha stravolto gli equilibri precedenti. Il “muslim ban” è stato l’innesco di uno scontro di “civiltà” che ha radici profondissime. Basti dire che l’ecosistema tech di Silicon Valley, per sua natura globalista, non sarebbe nemmeno immaginabile senza la linfa vitale degli immigrati.

Ci sono poi altre ragioni di sostanza alla base dello scontro che spaziano dal destino della “Net neutrality” a quello della “cyber security”, passando per la legislazione che verrà sulle auto senza pilota. La Casa Bianca di Trump è chiamata a scelte politiche e regolatorie molto importanti, destinate a disegnare il futuro della “tech economy” californiana e quindi mondiale. E’ chiara la posta in palio?  

Non è finita. Mentre in Italia ci accapigliamo su Uber e sul viaggio nella “west coast” dell’ex premier Renzi, Silicon Valley è al centro del mirino anche per questioni legate all’economia reale (l’automazione minaccia i posti di lavoro della “working class” diventata trumpiana), alla sua ideologia turbo positivista (vedi l’ultima ossessione per l’immortalità) e ai nuovi modelli di business (secondo alcuni investitori le aziende tech dovrebbero cominciare a produrre beni e servizi alla portata del ceto medio).

Il risultato è che la luna di miele con il mondo sembra finita. D’ora in avanti toccherà anche ai titani sporcarsi le mani e misurarsi con il consenso. Mark Zuckerberg di Facebook lo ha capito prima di altri e si sta preparando a questa nuova sfida pubblica. Vedremo che faranno gli altri. Di certo, sarà sempre più difficile credere alle magnifiche sorti e progressive di Silicon Valley…

 


 

Da non perdere

Una grande lettura a più mani, pubblicata dal New Yorker. Parla di Trump, di Putin, di sicurezza europea, di hackeraggi e di una possibile nuova guerra fredda. Soprattutto se la NATO continuerà ad indebolirsi e le due sponde dell’Atlantico, Usa ed Ue, si allontaneranno come sembra.

Che relazione esiste, perché esiste, tra la stagnazione economica, l’esplosione del populismo nazionalista e la perdita di fiducia nel modello di democrazia occidentale, secondo David Brooks.

Il monaco benedettino che salva i manoscritti dell’Islam dalla furia dell’Isis.

Migrare per sopravvivere. Come la distribuzione delle specie animali sulla Terra sta cambiando per effetto del riscaldamento climatico.

Rottamare Hollywood! Riusciranno i nuovi “disruptor” digitali come Netflix e Amazon a conquistare (e cambiare per sempre) l’industria cinematografica per eccellenza? Nel frattempo, una guida per la notte degli Oscar, domenica sera.  


 

Vecchie storie

Tranquilli, le “fake news” non sono un’invenzione recente. Diciamo che hanno precedenti ben visibili nei secoli passati!

In che modo e perché la Prima Guerra Mondiale ha rivoluzionato la medicina moderna, nel bel racconto dell’Atlantic.

C’è un problema di pedofilia nel calcio, e non è affatto banale. Più di 500 vittime di abusi in Inghilterra tra gli anni ’70 e gli anni ’90, ma solo adesso si inizia a scoprire qualcosa…

Guarda questo

La disputa geopolitica tra potenze nel Pacifico meridionale e perché la Cina ha deciso di costruire una serie di isole artificiali, spiegato bene in questo video di Vox…