Matteo Renzi (foto LaPresse)

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Redazione

"I ballottaggi segnano la fine delle posizioni di rendita elettorale, è finito il tempo in cui qualcuno sa che in questo posto si vince di sicuro". Cosi Renzi. Analisi condivisibile, vedi Perugia e Livorno, Pavia e Bergamo. Ma c'è altro, dobbiamo aggiungere un’astensione al 50%, in Sicila addirittura al 60%. In assenza della parte, quella che non riesce a individuare un punto di riferimento convincente e per indifferenza suicida, si defila astenendosi, il problema principale è cosa e come fare per riportare alle urne i cittadini. Possiamo ironizzare come vogliamo, a volte è l’unica scappatoia alle miserie quotidiane, ma una constatazione, cinica, senza dietrologie e rimpianti è d'obbligo, piaccia o no: l’unico brand che regge ancora, con numeri significativi e progettualità, è quello di Renzi e, in sottordine del Pd, a meno che un cupio dissolvi per lotte intestine e il fascino beota della caccia al ladro, fine a se stessa, non li spazzino via. Da Pisa, Livorno si vede bene, per il Pd di Renzi, Livorno è un problema in meno, magari sarà uno in più per Rossi, il presidente della Regione Toscana. Sarà comunque una grossa,ingestibile rogna per Grillo. Filippo Nogarin non è Pizzarotti.

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