Prima del "prima"del Big Bang?

Sapevo che l'universo aveva 15 miliardi di anni. Qualche anno fa lessi che l'universo aveva 14 miliardi di anni: un miliardo in più, uno in meno! Ma sul "Corriere" il 10 mezza pagina è stata dedicata all'articolo di Giovanni Caprara: "L'astrofisico inglese, premio Balzan 2011, racconta la sua teoria e le sue ipotesi su quel che avvenne 13,7 miliardi di anni fa - Il cosmo prima del Big Bang - Joseph Silk: in origine immaginiamo il Big Crunch, collasso di un altro universo". Tra milioni e miliardi, mi sono ricordato che nel novembre scorso, avevo letto l'articolo: "Al Cern di Ginevra, dove gli scienziati cercano "la particella di Dio" - Viaggio all'origine dell'Universo. Ricreate le temperature del Big Bang - Migliaia di miliardi di gradi, 100 mila volte il cuore del sole". Ma quale particella di Dio, se non esiste nemmeno l'intero! Altrimenti questa scienza, che sguazza nei miliardi di gradi e di anni, non l'avrebbe già scoperto? Mi son chiesto: l'inizio ha origine da un "prima", ma cosa viene prima di questo "prima"? Forse mi conviene alimentare il mio senso di religiosità latente, poiché tutti hanno concluso che di Dio non si può dimostrare l'esistenza, ma neppure la non esistenza. Un anno fa una tesi dell'astrofisico Hawking sconvolse le pagine dei media, ma tutti la sotterrarono: il fisico Zichichi ("Hawking riesca a dimostrare il teorema della negazione di Dio oppure stia zitto"), il filosofo ateo Cacciari ("È una contraddizione logica, quella di Hawking che ha qualcosa di comico"), il filosofo cattolico Giovanni Reale ("È un errore tipico di certi scienziati. Giudicare l’universo infinito secondo categorie finite"). Poiché per Messori: "La scommessa cui siamo costretti ha per posta l’eterno", mi conviene regolarmi su un pensiero di Blaise Pascal: "il tempo di questa vita non dura che un attimo, mentre la condizione della morte è eterna, qualunque ne possa essere la natura": se proprio si dovesse scegliere, sacrificherei l'attimo all'eterno.