L’embrione e il male

Dio è onnisciente, per definizione. Tre sono gli elementi da considerare: la dotazione individuale, come l’intelligenza, che è diversa per ogni uomo. Poi l’ambiente dove l’individuo si troverà ad operare: Italia o Ghana, ricco o povero. Infine il libero arbitrio, la facoltà di scelta. Tuttavia nessuna delle tre possibilità è assoluta nel senso che l’uomo è in ogni modo relativo, altrimenti sarebbe Dio. L’uso dell’intelligenza e del libero arbitrio all’interno della situazione sociale di riferimento determineranno il bene e il male relativo. Il male assoluto così come il bene assoluto non ci appartiene, sono qualità metafisiche. Hitler non è un accidente; è il prodotto di una scelta all’interno del suo ambiente di riferimento. Il male che ha prodotto è immenso. Questo è lo scandalo. Negando Dio accetto Stalin e Hitler con maggior tranquillità: esseri meno evoluti, accidenti della storia che per definizione non ha alcuna finalità tranne quella di produrre esseri viventi casualmente. Accettando Dio ho l’assillo: ma perché il male? Perché io sono nato in un paese abbastanza civile e miliardi di altri esseri umani no? La Teodicea è materia difficile e ancora da elaborare definitivamente, almeno secondo diversi teologi. Io, naturalmente, non ho una risposta definitiva. Lentamente ho realizzato, ad esempio, che Dio non condanna nessuno all’inferno o al paradiso. Siamo noi che con i “nostri talenti” giocati nel nostro ambiente determiniamo ciò che siamo e ciò che saremo. Dio nella sua giustizia discernerà ciò che noi abbiamo fatto. Il pirata somalo sarà salvato oppure no? Io lo sarò? L’infinita sequenza di scelte “condizionate” sfugge a qualunque calcolo umano, non a Dio. Dio non ci ha creato quali automi, altrimenti siamo predestinati fin dall’embrione ad essere ciò che saremo: se così è Hitler è "colpa" di Dio e io non credo questo. Il nazismo come volontà di Dio è tesi sulfurea. Dio e il male coincidono.