C'è una Verdi che vola sui tetti (e sui social) perché la musica a Milano non smette mai

Paola Bulbarelli

Dal successo sul web alla riapertura prossima dei concerti. "La musica sta tornando a benedire tutti quelli che vogliono amarla e che per troppo tempo ne sono stati forzatamente allontanati", ci dice la presidente Radaelli

Non c’è stato Covid o emergenza sanitaria che mettesse un freno all’Orchestra sinfonica di Milano Giuseppe Verdi. “Con l’attività social non ci siamo mai fermati”, racconta al Foglio Ambra Redaelli, imprenditrice brianzola con incarichi in Confindustria ma con la musica nel cuore – ha studiato chitarra classica al Conservatorio – tanto da essere membro del Consiglio di amministrazione della Verdi dal 1995, diventandone presidente l’anno scorso. E se la passione ci mette del suo, ecco che le idee non mancano fino ad arrivare in pieno lockdown su Spotify, Facebook, Instagram, YouTube, diventate luogo di espressione virtuale ma reale della Verdi, con playlist seguitissime. “Mi telefonano anche ora per sapere le novità. Per intrattenere e non perdere mai il filo con i nostri spettatori nel periodo più buio, abbiamo creato un ponte culturale con l’Argentina che ha trasmesso i nostri video”.

 

Ora si corre ai ripari. “Sono stata sorpresa dai tempi accelerati, dato che si pensava che che lo spettacolo avrebbe riaperto molto dopo. Da pochi giorni facciamo prove. In questo momento non ci potrà essere un’orchestra come quella pre Covid, di 90 elementi, ma solo orchestre distanziate, prudenti. Dovremo prevedere diverse formazioni e non sarà cosa semplice perché i nostri musicisti suonano davvero tantissimo insieme con un ricambio d’orchestra bassissimo e un grande affiatamento. Ora l’ordinanza prevede che si possa aprire al pubblico per duecento persone. Noi, in questa fase, preferiamo tenere l’auditorium come grande luogo di prova ed eventualmente per registrazioni. Ma approfitteremo del fatto che la città e la Lombardia ci potranno offrire altri spazi per grandi concerti all’aperto. Questo si sposa con il momento e la gente deve riprendere ad avere confidenza con la musica dal vivo e poterlo fare all’aperto vuol dire sentirsi più sicura”.

 

Diversi i luoghi, anche al Castello Sforzesco. “Come tutti gli anni siamo in attesa delle date del Comune. Le istituzioni ci sono state tutte vicine. Vogliamo essere interpreti del grande rilancio del nome di Milano e della Lombardia. Crediamo che attraverso la bella musica e i nostri bei giovani che suonano si possa fare un salto in avanti”. Tante le iniziative. “Da due mesi, e per la mia esperienza imprenditoriale, ho voluto sollecitare una squadra che ho chiamato ‘nucleo strategico’ e Assolombarda per trovare le migliori soluzioni con  divisori anti Covid che facciano passare il suono per mettere insieme  i musicisti e soprattutto i fiati. Altri espedienti li stiamo studiando anche con università milanesi che si sono lanciate in questo tipo di sperimentazioni. E poi la sanificazione per quando apriremo: il pubblico dovrà trovarsi in un luogo confortevole ma assolutamente sicuro altrimenti non tornerà”. Per completare, i nuovi video girati in luoghi topici e “in quota” della città di Milano: luoghi come il Duomo o la Torre del Filarete, per dire. “Questi video, non ancora terminati,  sono un messaggio di speranza, la Verdi riprende con piccolissimi gruppi da camera, che vogliono dire che Milano c’è, che ci siamo e la musica sta tornando a benedire tutti quelli che vogliono amarla e che per troppo tempo ne sono stati forzatamente allontanati”.