Un momento della presentazione Expo Tech 2020 con il governatore della Lombardia Attilio Fontana (al centro), il rettore del Politecnico Ferruccio Resta (a sinistra) e il professor Enrico Zio

Una “assicurazione” targata Politecnico

Daniele Bonecchi

In vista dell'Expo Tech che si svolgerà nel 2020 a Venezia, nasce l'idea di creare l'Istituto Italiano del Rischio: un centro di competenza multidisciplinare qualificato al servizio del paese

Tecnologia e sicurezza sono due facce della stessa medaglia, quella delle infrastrutture. E proprio a Milano è stato presentato Expo Tech 2020, il congresso mondiale sulla scienza e la tecnica al servizio della sicurezza e delle infrastrutture. Si tiene ogni otto anni e per la prima volta nel 2020 si svolgerà in Italia, non a Milano ma a Venezia, dal 21 al 26 giugno. Ma il cuore (o forse il cervello) sarà a Milano, grazie al Politecnico che ne cura il percorso scientifico. Da qui l’idea far nascere – come spiega il rettore del Politecnico di Milano, Ferruccio Resta, insieme al professor Enrico Zio – l’Istituto Italiano del Rischio che, attraverso studi e soluzioni, potrebbe produrre proposte e risultati particolarmente rilevanti in diversi settori. “Basti pensare ai rischi che scaturiscono da qualunque attacco, e non solo informatico – ha spiegato presentando l’evento il presidente della Regione Attilio Fontana – per comprendere come l’idea di far nascere questo Istituto sia da portare avanti con determinazione. Mi auguro che la proposta che parte da Milano e dalla Lombardia trovi consensi anche nel resto del paese per centrare un obiettivo davvero importante”. Anche perché c’è una profonda esigenza d’impegno comune fra enti di governo, industria, mondo della formazione e della ricerca per lo sviluppo di sistemi di trasporto e distribuzione, delle infrastrutture critiche (rete elettrica, rete gas, rete acqua, rete stradale, rete ferroviaria, rete avionica, rete satellitare, rete delle telecomunicazioni, supply chain) che forniscono servizi essenziali per la vita di tutti i giorni.

 

   

 

L’Istituto Italiano del Rischio (IIR) può diventare una piattaforma di studio e ricerca multidisciplinare sul tema, per la formazione e diffusione della necessaria cultura e conoscenza, e per fornire a istituzioni e imprese una competenza multidisciplinare. La missione dell’IIR comprende lo studio, lo sviluppo e la trasmissione dei fondamenti per la valutazione del rischio, dei metodi per la previsione e la gestione dei rischi e delle emergenze. Il perimetro di competenza comprende i rischi naturali e tecnologici (Na-Tech), compresi quelli industriali e infrastrutturali trattati in modo completo. L’obiettivo è quello di fornire al paese un  centro di competenza multidisciplinare qualificato. Questo “centro di competenza” si interfaccerà – questo è il programma strategico – con altri centri di competenza simili in Europa e nel mondo. L’Istituto Italiano del Rischio sarà un centro di competenze multidisciplinari e di studi. Si parte da Milano-Venezia, rotta sicura.

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