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Aria (spa) nuova. La Regione Lombardia accorpa le sue tre aziende-motore (e tre cda)

Daniele Bonecchi

La fusione rappresenta una svolta nella gestione della cosa pubblica. C'è però un problema: manca un piano industriale

E’ passato un anno dall’elezione (bulgara) di Attilio Fontana e, dopo un restyling della macchina, il governatore ha messo mano a al cuore del motore. E ha dato il via all’operazione Aria spa (Azienda Regionale per l’Innovazione e per gli Acquisti), che permetterà di riunire in una ben tre aziende regionali. Obiettivo: risparmiare risorse e guadagnare efficienza. Le tre aziende da rottamare (in qualche caso molto chiacchierate, comunque non più rispondenti alle esigenze) sono Arca (Azienda Regionale Centrale Acquisti spa) e Lispa (Lombardia Informatica S.p.A) entro il mese di luglio, mentre la terza Ilspa (Infrastrutture Lombarde spa) sarà accorpata nel 2020. La fusione rappresenta una svolta nella gestione della cosa pubblica e potrebbe essere utile come modello anche ad altre Regioni. L’anima di Aria Spa sono i bandi di gara: materia fragile, da usare con cura e trasparenza. Perché si parla di un centinaio di bandi di gara l’anno, per 9 miliardi circa di spesa, molti dei quali nel settore della Sanità. La nascita di Aria spa dovrebbe produrre risparmi per 1,9 miliardi, più altri 3,7 nei costi di gestione. La nuova società, “a capitale integralmente pubblico”, ha garantito Fontana, è opera dell'assessore al Bilancio, Finanza e Semplificazione Davide Caparini, che spiega: "E' un processo di razionalizzazione, di semplificazione e di miglioramento organizzativo per portare economie dei costi immediate e soprattutto consentirà di migliorare la qualità degli acquisti di beni e servizi della Regione Lombardia con enormi risparmi”.

 

Tutto bene se non ci fosse un grosso grasso punto interrogativo: manca un piano industriale. Perché le “due diligence” hanno messo in evidenza punti di forza, punti di debolezza, opportunità e rischi che corrono le tre società da rottamar, ma a oggi non c’è un progetto industriale che spieghi quale percorso dovrà imboccare la nuova società, destinata a tenere assieme realtà così diverse. Perché mentre due delle tre aziende si “limitano” a lanciare bandi di gara in settori molto diversi tra loro (Sanità e informatica), Infrastrutture Lombarde, da statuto, si occupa di ben altro: come la riqualificazione, gestione, valorizzazione e sviluppo delle infrastrutture lombarde, della manutenzione del patrimonio anche immobiliare, dello sviluppo e del controllo delle politiche energetiche, della progettazione di interventi di risparmio energetico, ma è anche il supporto tecnico per la Regione nelle scelte infrastrutturali ed energetiche.

 

Caparini ha indicato le linee guida del piano di riposizionamento. "La fusione di Lispa e Arca in un’unica centrale per l’acquisto di beni e servizi è un caso assolutamente unico nel paese e si colloca tra le più importanti realtà in Italia”. Inoltre “la società sarà centrale di acquisti non solo per la Regione ma anche degli Enti locali e, come avviene già oggi attraverso specifiche convenzioni, anche per altre Regioni: la qualità delle procedure e i metodi adottati da Regione Lombardia sono apprezzati anche fuori dai nostri confini regionali e quindi saremo di supporto a tutti, indistintamente”. Basterà? Oggi la commissione Programmazione Bilancio ascolterà presidenti e amministratori delle tre società, che, a Dio piacendo, diranno ciò che pensano della fusione. Poi si vedrà. Il percorso sembra segnato e l’iter, lungo e complesso, potrebbe servire a stemperare il nervosismo per la dipartita di ben tre cda, ma soprattutto per definire un convincente piano industriale, utile per garantire un futuro alla nuova nata. Le turbolenze politiche ci sono e, come sempre, non si manifestano per nobilissimi motivi. Perché la liquidazione dei tre cda e la nascita della nuova società potrebbe diventare un tassello dell’imminente (dopo le Europee) rimpasto. Che al governatore lombardo non sembra tanto urgente, è una squadra “coesa – dice Fontana – e che sta funzionando bene”. Ma una cosa è certa, dopo la scomparsa di tre cda, come da prassi consolidata, aria Spa avrà un presidente espresso da Forza Italia e un ad-direttore generale (con ampi poteri) indicato dalla Lega. La caccia è aperta.

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