LaPresse

GranMilano

E se la magnifica longevità arguta di Lord Foster fossero le sue deliziose “Lapo shoes”?

Fabiana Giacomotti

L'architetto britannico ha partecipato al gala organizzato alla Società del Giardino per celebrare la quinta edizione di Next Design Perspectives. Il tema di quest'anno era un argomento centrale non solo per l'occidente, ma anche per il medio oriente: la longevità

Lunedì sera, verso le venti e quindici, lord Norman Foster ha fatto il proprio ingresso con la moglie Elena Ochoa al pranzo di gala organizzato alla Società del Giardino per celebrare la quinta edizione di Next Design Perspectives, think tank della Fondazione Altagamma che esplora le nuove tendenze del design e della creatività, da quest’anno in partnership con la Triennale e con Stefano Boeri, di cui nessuno ha capito come faccia a tenere con tanta maestria gli occhiali fissi a mezza fronte, senza dubbio un risultato plastico degli studi di stabilità iniziati in famiglia e perfezionati con l’idea dei boschi verticali di cui sta popolando il pianeta (a due anni dal centro di riabilitazione di Shenzhen, presto arriverà il nuovo Policlinico di Milano).

 

Tema di Next Perspectives di quest’anno era la longevità, argomento centrale non solo per l’Occidente che ne è ossessionato, ma anche per Medio Oriente e Africa, quest’ultimo – come c’era da aspettarsi – il continente con il più alto differenziale in termini di aspettativa di vita rispetto all’Europa, che invece può permettersi di dissertare da anni di obsolescenza programmata della tecnologia e di ri-valutazione del suo rapporto col tempo, oggi effettivamente molto dilatato causa mortalità procrastinata con ogni mezzo. Insomma, in uno scenario come questo, nessun personaggio avrebbe potuto essere più atteso di Lord Foster, barone Foster of Thames Bank che è un titolo bellissimo anche dal punto di vista architettonico, con i suoi novant’anni di tremenda arguzia. Ci siamo infilati nel capannello adorante che voleva sapere il perché e il percome del futuro stadio di San Siro, domanda liquidata con la classica formula tradizione-e-innovazione, e gli abbiamo chiesto perché citi sempre la Germania e non l’Italia fra i paesi che non vogliono l’energia nucleare entro i propri confini ma vanno ad acquistarla oltre frontiera; ci ha sorriso perfido: “Che vuole, lo spazio per esprimersi è sempre così limitato”.

 

Nel nostro piccolo di arguzia, abbiamo molto apprezzato le sue pantofole da sera di velluto che, il modello è andato certamente perduto, unnoticed, fra gli ospiti pur usi all’esercizio e alle vendita di beni e servizi di lusso, erano le celebri “Lapo shoes” di Arfango, storico modello della famiglia Moretti sviluppato con e in onore di Lapo Elkann, cioè di un tifoso della Juve dalla nascita.