GRAN MILANO

Metropolitana Milanese diventa una società Benefit, caso senza precedenti per le partecipate

Giovanni Seu

Più servizi, più dipendenti, più responsabilità. Nuovo statuto, bilancio in crescita e obiettivi sociali: la multiservizi MM evolve con efficienza, innovazione e visione urbana: punta a 1.700 assunti per il 2028 e investe su welfare, clima e AI

Prima municipalizzata, poi partecipata, quindi utility. Anche i nomi servono a marcare l’evoluzione di Metropolitana Milanese nata settant’anni fa come società di progettazione per la creazione della prima rete metropolitana in Italia e poi diventata responsabile del servizio idrico integrato (nel 2003) e delle case Erp (edilizia residenziale pubblica) che fanno capo al Comune a partire dal 2014. Ma non basta, tutto evolve anche nella gestione di ciò che è pubblico e quest’anno ci sono due novità importanti che potranno consentire un ulteriore salto di qualità, come spiega al Foglio l’amministratore delegato Francesco Mascolo: “Oggi siamo una società multiservizi, un unicum in Italia, ricordo che oltre al ruolo storico di progettisti gestiamo tutta la filiera dell’acqua dalla falda al riciclo e, da quattro anni, ci occupiamo della manutenzione di scuole e impianti sportivi. Ci siamo trovati di fronte a una sfida che ci ha fatto cambiare pelle perché le infrastrutture hanno tempi lunghi mentre svolgere attività manutentive significa avere a che fare con urgenze quotidiane: per affrontare al meglio i nuovi compiti abbiamo dovuto declinare le competenze tecnico ingegneristiche in questi nuovi settori”. Uno sforzo che potrebbe non bastare, perché da ottobre, MM dovrà occuparsi anche del verde, troppo per la società di via del Vecchio Politecnico che pure conta 1.432 dipendenti (per avere un paragone, il Comune arriva a 13.629). Secondo Mascolo sarà fondamentale rafforzare le risorse umane: “Abbiamo respinto la possibilità di appaltare a terzi per aumentare la componente interna, per il 2028 contiamo di arrivare a 1.700 dipendenti, è un impegno significativo perché stiamo sviluppando un welfare aziendale, con iniziative che aiutano a vivere meglio in questa città come l’abbonamento ai mezzi pubblici”. 


A una crescita delle dimensioni corrisponde anche una nuova natura giuridica. Con la modifica dello statuto MM è diventata una società Benefit, ovvero ha assunto nuovi obblighi di carattere sociale da adempiere con mezzi propri. Si tratta di un passaggio senza precedenti per le partecipate, messo a punto con Palazzo Marino, che consente a MM di trattenere gli utili e programmarne l’impiego invece di cederli al Comune, un meccanismo che ha dilatato i tempi e non assicurato neppure che le risorse siano ritornate a chi le ha prodotte. Adesso la multiutility ha l’occasione di agire come una società privata: “Abbiamo studiato questo modello – afferma l’amministratore delegato – che ci consente di intervenire sulle nostre materie, in particolare dove ci sono più criticità, penso alle case Erp e a un altro grande tema come il climate change, alla protezione dei quartieri dalle esondazioni con le strutture per la gestione delle acque meteoriche: è una nuova responsabilità, dobbiamo essere capaci di programmare gli interventi con attenzione, trattandosi di soldi pubblici tutto dev’essere meditato e monitorato”.  Soddisfatto anche l’assessore al Bilancio Emmanuel Conte: “Una società benefit associa all’obiettivo utilitaristico quello di produrre benefici sociali, ai quali MM sarà ora vincolata per Statuto. Riprendiamo lo spirito con cui sono nate le municipalizzate milanesi: è il messaggio del municipalismo storico di Milano, riproposto con strumenti innovativi e per un obiettivo primario dell’oggi, il piano per gli alloggi”. 


I numeri dicono che MM gode di buona salute, ha chiuso l’ultimo bilancio con ricavi per oltre 300 milioni e un Ebitda di 74 milioni. Negli ultimi anni è attiva anche sul mercato internazionale, nel settembre 2021 in India con i progetti nell’ambito delle linee metropolitane di Chennai e Mumbai e nel 2023 in Israele classificandosi al primo posto nella gara per il progetto della Linea 1 della metropolitana di Tel Aviv. Grandi ambizioni che richiedono una società sempre più moderna: “Le attività previste nel piano industriale 2024-28 – dice Mascolo – hanno un forte impatto sula città, sul territorio, sulla comunità, abbiamo già raggiunto grandi obiettivi come il -15 per cento del caro energia, le perdite dell’acqua ridotte all’11 per cento ma non basta, dobbiamo crescere anche grazie a nuovi strumenti come l’Intelligenza artificiale”.
 

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