Foto Ansa

GranMilano

La Valtellina, aspra e in affanno economico, punta sui Giochi (e sulle sue banche)

Giovanni Seu

L’ambizione è di puntare non solo a un rilancio dell'economia ma a una trasformazione del modello imperniato sul turismo e l’agroalimentare che ha portato benessere ma anche mostrato tutti i suoi limiti durante la pandemia con il blocco dei centri invernali

Poco più del 10 per cento del territorio regionale, meno del 2 per cento della popolazione e l’1,6 per cento del pil. Dati che inchiodano Sondrio a un ruolo di anello debole della Lombardia che le sta sempre più stretto e che potrebbe presto dismettere con il traino delle Olimpiadi 2026. L’ambizione è di puntare non solo a un rilancio economico ma a una trasformazione del modello imperniato sul turismo e l’agroalimentare (quasi il 30 per cento delle imprese contro l’11 a livello regionale) che ha portato benessere ma anche mostrato tutti i suoi limiti durante la pandemia con il blocco dei centri invernali.

Una sfida difficile ma non impossibile, come spiega al Foglio Evaristo Pini, direttore dell’Azienda di promozione e formazione della Valtellina: “Nell’alta valle domina l’attività turistica che, nell’ultima stagione, ha raggiunto 3.600.000 presenze, nelle media l’agricoltura e nella bassa la manifattura. A differenza delle altre provincie lombarde mancano i distretti e le 13.873 imprese sono di piccole dimensioni fatta eccezione per 4-5 grandi realtà: soffriamo l’attrazione della Svizzera, che offre ai frontalieri remunerazione oltre il doppio di quelle italiane, e di Milano che assorbe i giovani”. Sono necessari tre interventi strutturali per annullare il gap con gli standard lombardi e consentire un salto di qualità. Il primo è di carattere culturale, mancano le università fatta salva una sede distaccata della Bicocca e della Statale mentre un’altra del Politecnico è ancora sulla carta: troppo poco per frenare l’emorragia di giovani che, salvo eccezioni, non fanno più rientro nelle valli. Il secondo riguarda le infrastrutture: la tangenziale di Tirano non sarà completata entro il 2026, come ha affermato il ministro Salvini, ma resta un’opera prioritaria che vedrà la luce tra 3-4 anni. Stesso discorso per lo svincolo della Sassella e il cavalcavia del Trippi, alle estremità delle tangenziali di Sondrio, che sono attese da molto tempo. Resta debole il trasporto ferroviario, in particolare con Milano che fino a Lecco è dotato di doppio binario, oltre di uno solo. Terzo la rete internet che è sviluppata nei grandi centri turistici ma è debole nell’ultimo miglio, in particolare nelle valli.  

In questo quadro i segnali incoraggianti non mancano. Secondo un report di Cna Lombardia la provincia di Sondrio è al vertice di quelle lombarde per le esportazioni del 2023 (+9,3 per cento), sono in crescita i redditi pro capite anche se restano i più bassi di tutta la regione. Per non parlare del 29esimo posto nazionale che il Sole 24 ore gli ha assegnato nell’annuale classifica sulla qualità della vita in cui spicca l’11mo per ambiente e servizi. Ma la scossa potrebbe arrivare dalla finanza che mostra di essere in ottima salute. Banca Popolare e Creval, ex popolari acquisite rispettivamente da Unipol (detiene una quota di circa il 20 per cento) e Credit Agricole, possono rappresentare il volano per la Valtellina e la Valchiavenna. La Bps, storica istituzione del sondriese, ha chiuso il 2023 con un utile record di 461,16 milioni di euro, in aumento dell’83,5 per cento rispetto all’anno precedente. Un risultato che affida nuove responsabilità all’istituto, come spiega il direttore di rete territoriale di Sondrio Pietro Negrini: “Il nuovo assetto del credito in provincia ci vede ancora più impegnati come banca di comunità, attenta verso le famiglie, associazioni, imprese e alle ragioni della crescita e dello sviluppo sostenibile. Per i giovani è necessaria un’attenzione particolare noi offriamo diversi servizi affinché possano restare qui e sviluppare nuove attività”. Il tema giovani, dunque, si pone come tallone d'Achille che frena lo sviluppo e l’innovazione: secondo il ministero delle Imprese e del Made in Italy Sondrio si trova al quartultimo posto in Italia nella classifica delle start innovative. Giunge a proposito l'iniziativa di Credit Agricole con le Village, un’hub per sostenere le start up che ha aperto i battenti lo scorso febbraio: “La Valtellina è un territorio chiuso ma con molte eccellenze – spiega Elena Pons, sindaco di Le Village Alpi –, noi offriamo prospettive alle imprese che cercano lo sviluppo inserendole in una rete internazionale di 44 village. E’ possibile creare un ecosistema dell’innovazione partendo dai settori locali che possono ottenere un’accelerazione con un supporto tecnico e la collaborazione di sistema”. 

Di più su questi argomenti: