Foto di Sebastian Pandelache, via Unsplash 

Gran Milano

La Città del Sole compie 50 anni, e i sogni per bambini crescono

Paola Bulbarelli

Con 85 negozi in 63 città italiane (86, con quello che verrà inaugurato a Borgomanero) il negozio di giocattoli che permette di rivivere i giochi del passato spegne le candeline e continua ad andare avanti

Carlo Basso, il mago dei giocattoli intelligenti, aveva visto in lui la figura giusta. Tanto da offrirgli la possibilità di allargare gli orizzonti della Città del Sole, il suo negozio di giocattoli creativi, nato qui a Milano nel 1972. Oggi Graziano Grazzini è azionista di maggioranza, presidente e amministratore delegato, (“altri ruoli liberi non ce n’erano”, dice sorridendo. Il braccio destro del giocattolaio più famoso di Milano ha raccolto subito l’eredità del fondatore, che gli impartì pochi ma doverosi consigli. “Mi disse: ‘Devi orientarti su prodotti che strappino un sorriso’; e ‘Tutto quello che andava bene dove lavoravi prima, tu scartalo e prendi il resto’”. Già, perché Grazzini era, si fa per dire, un concorrente, appartenente alla famiglia che possedeva la catena Grazzini Giocattoli, con negozio storico in via Mauro Macchi. Figlio d’arte, quindi, i giocattoli erano sempre stati il suo pane quotidiano anche se, successivamente, tutto finì assorbito dalla catena Toys Center. 

 

Ormai da 21 anni Grazzini, è colonna portante della Città del Sole. E sarà lui a spegnere le cinquanta candeline di un marchio che non conosce il passare del tempo: la Città del Sole aprì infatti l’8 dicembre 1972, nei giorni, ovviamente, degli Oh bej, oh bej!. “In cinquant’anni ci siamo avventurati in questo percorso cercando di rimanere fedeli ai principi che avevano ispirato il nostro fondatore, uomo geniale che aveva precorso i tempi, cercando di combinarli con la realtà che cambiava e le tecnologie. L’età in cui i bambini smettono di giocare si è abbassata nel corso delle ultime generazioni e le tecnologie elettroniche e digitali hanno preso una parte preponderante”. Vita difficile per chi è famoso per i giocattoli in legno.

 

“Dalla nostra abbiamo tre argomenti. Prima di tutto, nella misura in cui il bimbo rimane protagonista creativo del gioco noi non rifuggiamo la tecnologia in maniera talebana. Ci sono alcuni prodotti che ne fanno un uso buono e rendono il bambino attore e non spettatore. In secondo luogo, in termini generali, abbiamo la fortuna di avere dalla nostra un genitore, un nonno, un amico che fanno uno sforzo intellettuale nei confronti del bimbo: perché se sceglie di venire nei nostri negozi fa un’azione di responsabilità nel senso di cercare di costruire con il bambino una relazione, un legame che vada oltre alla moda del momento. Terzo, la grande parte dei giocattoli che vendiamo sono nella fascio 0-3, 3-6 e a quell’età un genitore accorto riesce ancora a orientarsi con i giochi che possono fare a meno della tecnologia. Rappresentiamo una nicchia di cui siamo fieramente i portabandiera”. 

 

Una nicchia che però oggi conta la bellezza di 85 negozi (“86 da sabato perché inauguriamo a Borgomanero”) distribuiti in 63 città italiane. Un successo che Carlo Basso probabilmente non si aspettava, proprio lui che stanco delle baronie del momento voltò le spalle a una promettente carriera da professore universitario. Figlio di Lelio Basso, uno dei padri fondatori del Partito socialista e che partecipò alla scrittura della Costituzione, prese una strada diversa dopo un evento che accadde a una delle sue tre figlie. “La  leggenda – racconta Grazzini – vuole che la più grande, un giorno, cercasse dei trampoli non trovandoli; il padre a quel punto scovò un’azienda in Inghilterra, tutt’ora nostro fornitore, e da lì l’idea di aprire un negozio in centro a Milano”.

 

Le famose tre figlie non sono mai state interessate a questo tipo di attività, non hanno seguito il padre ed è stato naturale che Basso cercasse un successore. “Nella sua lungimiranza, mi ha dato l’opportunità di esprimermi in un contesto ideale sia in termini umani che professionali ed è stata una avventura meravigliosa. Ci siamo compensati a vicenda e ben presto s’è instaurato un rapporto che è andato ben oltre quello del collaboratore”. Alla Città del Sole si possono trovare i giochi che c’erano 50 anni fa: il cavallo a dondolo, i famosi trampoli, le costruzioni, la casa delle bambole, il nido anello. “I bambini sono sempre bambini e amano quello che amavano allora”. E ora anche un assortimento molto classico arricchito dalla collezione Gioco Creativo, una gamma di prodotti realizzati da importanti aziende del settore e distribuiti in Italia in esclusiva”. Il mago dei giocattoli Carlo Basso non c’è più, la sua magia vive ancora.

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