Emilio del Bono, Giorgio Gori e Dario Franceschini alla presentazione del dossier relativo a “Bergamo-Brescia,Capitale italiana della cultura 2023” (Foto: Ansa/Matteo Corner)

Gran Milano

Bergamo e Brescia insieme come Capitale della cultura. Un gran progetto “di cura”

Paola Bulbarelli

Le due città lombarde hanno presentato ufficialmente il dossier per ospitare l'edizione 2023. Regione Lombardia contribuirà con 6 milioni di euro per le iniziative e le infrastrutture, compresa una ciclabile tra le due province

Non si sono mai amate. La rivalità tra Brescia e Bergamo si porta sulle spalle 900 anni di storia (anche il calcio: il Guardian l’ha definito “il derby della Lombardia”). Ma dalla primavera del 2020, le due città si sono unite nella tragicità della pandemia alla quale hanno saputo dare una risposta corale identica: “E’ una bella provocazione crescere insieme”, ha detto il sindaco di Brescia, Emilio Del Bono. “E’ la prima volta che Capitale italiana della Cultura non è una sola città, ma due che lavorano insieme”, ha risposto il sindaco di Bergamo, Giorgio Gori. E se raramente hanno remato nella stessa direzione, per diventare un’unica anima e un unico corpo, per raggiungere l’obiettivo, è stato facile trovare l’intesa.

Nel 2023 Bergamo e Brescia saranno la Capitale italiana della Cultura, un progetto di Dario Franceschini nato nel 2015. E quello che è stato messo sul tavolo con la presentazione del dossier è di notevole fattura, suddiviso in quattro parti: “Cultura come cura” (per aiutare a costruire una memoria condivisa con uno sguardo di speranza verso il futuro); “La città natura” (riflessioni sul rapporto tra spazi urbani e spazi naturali); “La città dei tesori nascosti” (ripensare, reinterpretare e riprogettare il rapporto con i patrimoni culturali di entrambi i territori); “La città che inventa” (un insieme di progetti che vede protagoniste le imprese e le loro associazioni di rappresentanza  insieme alle istituzioni artistiche e culturali).

Le linee guida del dossier sono state presentate alle Gallerie d’Italia di Intesa Sanpaolo alla presenza del ministro Dario Franceschini, Attilio Fontana, presidente di Regione Lombardia (che contribuisce con 6 milioni di euro per le infrastrutture compresa una ciclabile che unirà le due città e con 500 mila euro per la realizzazione delle iniziative), Beppe Sala e altre personalità tra cui Enrico Pazzali, presidente del comitato Bergamo-Brescia Capitale italiana della cultura 2023.

Le due città hanno anche trovato il voto unanime in Parlamento e la solidarietà dei sindaci di tutta Italia, senza distinzione di colori politici, concordi che proprio dai due territori più colpiti fosse giusto ripartire. “Questo è un concreto e promettente esempio di coesione e crescita civile tra due città e due provincie lombarde”, ha detto Giovanni Bazoli, gran bresciano. Il dossier è stato realizzato con il supporto dell’Università Bocconi e il sostegno di Intesa Sanpaolo. I due territori hanno sviluppato una cultura del lavoro che si è espressa in ogni settore produttivo dando vita a un sistema imprenditoriale tra i più importanti d’Europa. Hanno pagato un tributo altissimo in termini di vittime alla pandemia, ma da lì hanno tratto spunto per concepire questo progetto basato sulla cultura come prendersi cura. In coerenza, è stato ricordato, con le parole di Sergio Mattarella nel giorno del suoi giuramento: la cultura non è il superfluo, ma un elemento costitutivo dell’identità italiana.
 

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