Il foglio review

La copertina del Foglio Review raccontata da Sarah Mazzetti

Gaia Montanaro

L'illustratrice che l'ha disegnata ci presenta “Ambizione europea”, la cover del nuovo numero del magazine del Foglio, in edicola da sabato 24 maggio 

È ispirata all’auspicata unità del popolo europeo la cover della Review di questo mese. Due ragazze giovani che vogliono vivere senza frontiere in un luogo libero che difende una certa idea di uomo, ponendolo al centro. L’ha disegnata Sarah Mazzetti che qui brevemente ci racconta il suo lavoro.

 

Qual è stato il processo creativo che l’ha portata a illustrare la cover del Foglio Review, “Ambizione europea”?

La mia idea era quella di rappresentare delle persone che vanno incontro alle elezioni europee con vitalità, con voglia di affermare che per loro l'Unione Europea è un orizzonte di possibilità e crescita.

 

Dal punto di vista della composizione, come ha organizzato gli spazi e i “movimenti” delle figure al loro interno?

È ispirata all’auspicata unità del popolo europeo la cover della Review di questo mese. Due ragazze giovani che vogliono vivere senza frontiere in un luogo libero che difende una certa idea di uomo, ponendolo al centro. L’ha disegnata Sarah Mazzetti che qui brevemente ci racconta il suo lavoro. L’immagine è abbastanza semplice da questo punto di vista; le due persone centrali reggono la composizione, e le dodici stelle della bandiera invece che comporre un cerchio intorno a loro sono disposte in modo da creare una danza e da ricordare un cielo più che una bandiera.

 

Che cosa sperano le due ragazze raffigurate in copertina? Qual è la loro ambizione europea?

La stessa cosa che spero io ovvero un futuro di diritti condivisi e di pace.

 

Quali sono i riferimenti artistici che ispirano il suo lavoro di illustratrice? 

Ho moltissimi riferimenti che emergono soprattutto nei progetti lunghi e corposi, con tempistiche che consentono la ricerca e l'approfondimento. Ma il disegno è un atto anche molto pratico, una cosa che se succede bene è perché l'hai fatta entrare nelle tue mani e nel tuo modo di essere. Ho appena letto una citazione di Andrea Pazienza con cui mi trovo molto d’accordo. Dice questo: "Io penso che, se a ogni gesto che faccio su un foglio di carta, e se a ogni linea corrispondente al gesto, io riuscissi a dare il giusto significato, il segno verrebbe fuori dal foglio e verrebbe a parlare con te." Di fronte a un pensiero così abbagliante e onesto, qualsiasi forma di intellettualizzazione o di ricerca razionale di una "formula" impallidisce, e io vorrei stare in questo pensiero”.