festa dell'ottimismo
Picierno: "Il pacifismo non può essere disimpegno. La difesofobia va smontata dicendo la verità"
La vicepresidente del Parlamento europeo, esponente del Pd: "Se i riformisti si accontentano di mitigare gli estremi, smarriscono la loro funzione"
"La solitudine del riformista è un genere letterario", esordisce Pina Picerno, eurodeputata e vicepresidente del Parlamento europeo, intervistata alla Festa dell'Ottimismo del Foglio a Firenze. E subito Picierno chiarisce il senso di quella definizione: "Riformista è una posizione scomoda, senza dubbio, perché oggi spiegare che fare politica non è sventolare una bandiera identitaria è quasi rivoluzionario. Ma se i riformisti si accontentano di mitigare gli estremi, smarriscono la loro funzione".
Per l'esponente del Pd, "fare politica significa costruire futuro in un mondo che cambia rapidissimamente". E questo futuro richiede, dice la vicepresidente del Parlamento europeo, "un nuovo coraggio, un nuovo impegno, una nuova Europa". Per questo ai riformisti spetta "difendere le democrazie liberali e rompere le dinamiche che rendono l’Europa ostile all’innovazione, ai diritti e ai servizi".
Sulla difesa europea, Picerno rifiuta ogni ambiguità: "Un’Europa indifesa non può difendere la pace. Bisogna intendersi su che cosa significhi pacifismo: non è disimpegno. Viviamo in un mondo in cui prevale la legge del più forte, e la difesofobia va smontata raccontando la verità ai cittadini". Non si tratta, aggiunge Picierno, "solo di investire in armi, ma di occuparsi di spazio, di cavi sotto il Baltico, di interferenze e guerre ibride. È così che difendiamo le nostre libertà".
Quando le si ricorda la polemica sul direttore d’orchestra russo Valery Gergiev, filoputiniano, escluso a luglio da una direzione alla Reggia di Caserta, Picerno è netta: "Non ho impedito a un musicista russo di esibirsi, ma a un fiancheggiatore di un regime criminale. Lo rifarei mille volte". E aggiunge: "Condanno le responsabilità del governo Netanyahu, ma sono inorridita dall’idea di chiedere patenti preventive ai cittadini di religione ebraica. È inaccettabile». Poi Picierno manda, dopo gli attacchi di Francesca Albanese, "un abbraccio a Liliana Segre, un faro di civiltà".
Infine, lo sguardo torna al mondo: "Le autocrazie funzionano come una mafia globale. Per questo, a Ventotene, abbiamo provato a connettere il network dei liberi e forti, di chi crede ancora nella libertà e nella democrazia". Prima della conclusione: "La sfida del futuro non è solo tra autocrazie e democrazie, ma tra chi accetta il compromesso come strumento di libertà e chi sogna ancora purezze impossibili. È questa la missione dei riformisti".