La festa dell'ottimismo
Cruciani: "Con Parenzo la pensiamo allo stesso modo su Israele? Per questo invitiamo i pro Hamas"
Il conduttore della Zanzara spiega la sua idea di libertà d'espressione: "Anche le idee più estreme devono avere spazio. A sinistra ne hanno paura, oggi la libertà mentale è a destra". Su TeleMeloni: "La premier metta Formigli e Gruber su Rai 1 e arriva al 50 per cento". E sui talk show: "Chi li vede per informarsi è matto. Sono una grande recita per intrattenersi e divertirsi. Chi vuole informarsi legge il Foglio"
"Quando lo stato mette bocca su qual è il confine dell’odio si entra in un terreno in cui la libertà d’espressione è fortemente a rischio. Per questo preferisco gli Stati Uniti dove ognuno può dire quello che vuole e alla fine tutte le opinioni, anche le più estreme si sterilizzano. Noi in Italia, invece, abbiamo un’idea della libertà d’espressione che è molto in balia dei magistrati e degli umori del momento. E questa censura è soprattutto a sinistra". Inizia così l'intervento del conduttore della Zanzara Giuseppe Cruciani alla Festa dell'Ottimismo di quest'anno. Intervistato dal vicedirettore del Foglio Salvatore Merlo. Cruciani fa l'esempio di quanto è accaduto negli ultimi mesi con quel che avveniva in medio oriente: "In questi mesi se non parlavi di genocidio, non dicevi che Netanyahu è un bastardo e non facevi alcune premesse o ti discostavi leggermente da alcune parole d'ordine che andavano ripetute, venivi accusato di collaborazionismo con Israele dalla sinistra. L'apice si è avuto con la premiazione a Reggio Emilia di quella signora (Francesca Albanese, ndr) da parte del sindaco che solo per aver osato parlare degli ostaggi è stato trattato come un fiancheggiatore di Bibi". Il conduttore della Zanzara poi riconosce: "Ovviamente, lo dico con grande onestà intellettuale, io senza queste follie italiane non potrei nemmeno campare"
La flotilla? "Una grande operazione di marketing, ma guai a dirglielo". Eppure, gli chiede Merlo, tanti sostengono che sia stata anche grazie alla flotilla che si è arrivati all'accordo in medio oriente. "Un delirio", risponde Cruciani che poi racconta: "C'è pure chi, come il professor Orsini sostiene che i portuali di Genova abbiano avuto un ruolo fondamentale nella tregua, sono contento che lo possa dire anche su tv di destra, è la libertà d’espressione, ma siamo ovviamente al delirio. L’influenza delle manifestazioni sulla pace è stato sotto allo zero, dico sotto perché si farebbe un torto allo zero che ha una sua dignità". Su Israele e medio oriente Cruciani e il suo sodale radiofonico, David Parenzo, hanno la stessa posizione. Un inedito per la trasmissione. "E' vero - ammette il giornalista - sui principi generali di questa vicenda la pensiamo allo stesso modo, e così per alimentare lo stesso il dibattito invitiamo tanti antisemiti e filo Hamas che ritengono che Sinwar sia come Pertini. Quando siamo d’accordo invitiamo i più grandi estremisti dall’altra parte".
Cruciani è di destra? Gli ha quindi chiesto Merlo. "Ho votato tante cose, persino Vannacci, pure il Pd, i radicali per tanti anni e anche Berlusconi", ha risposto il conduttore. "Lo andavo a votare col sangue perché mi piaceva vedere la faccia della sinistra dopo aver perso con il Cav. A differenza del mio amico Parenzo non penso che si voti per l'adesione a un sistema di valori. Si vota di istinto, per ridere, per rabbia, si fa in mille modi". In ogni caso il conduttore radiofonico è convinto: "Oggi la destra è molto più aperta alla discussione del mondo tetrafgono e chiuso della sinistra. E questa è una rivoluzione copernicana nel mondo della comunicazione. Lo dimostra la vicenda Kirk, uno che col sangue e il suo corpo andava a discutere con chi la pensava diversamente da lui, cosa c'è di più democratico? Eppure quando l'hanno ammazzato però la sinistra ne ha parlato come un fascista, omofobo e razzista".
Esiste Tele Meloni, la Rai di proprietà del governo? Gli ha dunque chiesto Merlo. "Certo che esisti, come esistevano tele Renzi o tele Conte. Non vorrei fosse così ma la Rai funziona così: è gestita dalla politica. Io però dò un consiglio alla Meloni. Occupare la Rai non porta vantaggi dal punto di vista elettorale. Anzi. Dovrebbe mettere Parenzo al Tg1, Giannini al Tg2 e la Gruber al Tg3. Poi, dare i cinque minuti di Vespa a Saviano. In questo modo schizzerebbe in tre mesi dal 30 al 50 per cento. La Rai per il consenso non serve a un cazzo".
Infine, il conduttore della Zanzara ha parlato dei talk show: "Gli viene data troppa importanza. I politici che ci vanno pensano di andare e parlare delle cose come stanno e pensano anche di doversi presentare bene, come se fosse il Parlamento, e invece è un solo un grande palcoscenico teatrale dove ciascuno recita un ruolo. Io recito me stesso, ad esempio, ma so comunque dove mi trovo. I talk show servono a ridere e distrarsi, non è che ti vedi un talk show per informarti, se vuoi informarti leggi il Foglio o qualche sito di informazione serio. I talk hanno un altro scopo. Servono a fare guadagnare a basso costo le aziende che li producono non a informare l’Italia".