festival dell'ottimismo

Bentivogli: "Ho il Covid. Immuni funziona, il resto no"

Il fondatore di Base al Festival dell'Ottimismo: "Chiediamo subito il Mes per migliorare la sanità. Il blocco dei licenziamenti può diventare una bomba a orologeria"

redazione

Marco Bentivogli lo dice, al solito, con fare schietto: per governare questa seconda ondata di contagi "bisogna fare molto di più. Invece di scrivere libri e buttarsi nel narcisismo sul modello Italia, bisogna schierare persone che abbiano delle capacità". E così l'ex sindacalista della Cisl, fondatore di Base, intervistato da Simone Canettieri al Festival dell'Ottimismo, racconta di aver scoperto da poche ore di avere il Covid. "Sto bene, l'ho scoperto grazie a Immuni, che funziona benissimo. Il contact tracing è utile e necessario, se serve a contenere i contagi. Quello che non funziona è tutto ciò che gli gravita attorno. il sistema sanitario fa acqua, non hanno istruito il personale sanitario e per segnalare le positività è un miracolo trovare autorizzazione dalle autorità sanitarie. Bisogna fare di più, servono presidi territoriali 24h al giorno come prevede la riforma da parte dei medici di base. Bisogna prendere i soldi del Mes e assicurare un servizio sanitario migliore. Chi vive una vita Ztl questi problemi non ce li ha". 

 

E con la stessa schiettezza, quando gli si chiede se il Partito democratico abbia rinunciato a difendere i lavoratori, risponde: "Mi sembra che oramai il Pd insegua le logiche populiste e che sia più facile trovarsi d'accordo con alcuni cinque stelle come il ministro Patuanelli". L'Italia si è fatta trovare impreparata? "Non generalizziamo. I delegati aziendali, ad esempio, hanno fatto protocolli eccellenti nelle aziende. Il problema sono le risorse e le resistenze corporative", dice Bentivogli. Che anche sul tema caldo della proroga fino a marzo del blocco ai licenziamenti annunciata ieri dal governo ha un opinione precisa: "Il blocco dei licenziamenti ha un solo scopo: prendere tempo. Il problema è che contemporaneamente devi attenuare le ricadute economiche e sanitarie, E sapere che al termine rischia di diventare una bomba a orologeria. AI lavoratori in cassa integrazione è già stato detto che non torneranno a lavorare. Le aziende restano in piedi se il mondo non si ferma del tutto. Bisogna fare tutti la propria parte, privato o pubblico che sia". 

 

C'è anche il tempo per rispondere sull'ipotesi di seguire Carlo Calenda nella scalata al Campidoglio. Magari nelle vesti di ipotetico assessore della giunta capitolina. "A Calenda do tutto il sostegno, ma non farò l'assessore. Non si iniziano le cose e poi si pensa subito a se stessi. Mi auguro che le incomprensioni con il Pd si superino, si smetta di litigare su Twitter e si realizzi una coalizione per riprendere una città che merita molto di più".