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L'intervento

Lo scandalo di una giustizia che sbaglia senza che nessuno paghi. Nuovi dati

Enrico Costa

Dal 1992 fino alla fine del 2024 lo stato ha risarcito 31.727 casi di ingiusta detenzione per 901 milioni di euro complessivi. A questi vanno aggiunti i casi di coloro che non hanno ottenuto un risarcimento oppure non hanno presentato la domanda. Il calcolo che abbiamo fatto riguarda circa 100mila persone

Dal 1992 fino alla fine del 2024 lo Stato ha risarcito 31.727 casi di ingiusta detenzione per complessivi 901 milioni di euro. Cittadini innocenti, privati per errore della libertà. A questi casi vanno aggiunti quelli di coloro che hanno subito ingiusta detenzione e non hanno ottenuto risarcimento oppure non hanno presentato la domanda. Il calcolo che abbiamo fatto riguarda circa 100mila persone dal 1992 ad oggi che hanno perso ingiustamente la libertà. Inoltre ci sono persone che hanno subito un processo che non doveva essere celebrato. Il processo, per un innocente, è una pena. Costoro sono tantissimi e sono persone che subiscono una ferita che non si rimargina, nonostante l’assoluzione.

 

Ieri, rispondendo ad una mia interrogazione, il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ha reso noti i dati sulle ingiuste detenzioni nei primi mesi del 2025. Dati in linea con i precedenti. Dal 1° gennaio 2025 al 31 ottobre 2025 sono state accolte 535 domande di ingiusta detenzione per un importo complessivo a carico dell’Erario pari ad Euro 23.850.925,00. In particolare, i dati più alti si registrano presso la Corte di Appello di Reggio Calabria con 77 indennizzi liquidati per 5.486.000,00 euro e presso la Corte di Appello di Catanzaro con 126 indennizzi per un importo di 4.311.000,00 euro. A seguire Palermo con 32 istanze liquidate per un importo di 2.905,000,00 euro e Roma con 40 istanze liquidate per un importo di 2.552,000,00 euro. A leggere questi numeri impietosi vengono i brividi. Errori su errori sulla pelle degli innocenti, milioni e milioni spesi dallo Stato.

 

E chi ha sbagliato viene sanzionato? Gli errori hanno conseguenze sulla carriera? La risposta ce la offre il Csm, chiamato a svolgere le valutazioni di professionalità dei magistrati. Ecco gli esiti. Nel 2021, su 2.103 valutazioni totali 2.092 sono risultate positive (99,47 per cento), 4 non positive (0,19 per cento), 7 negative (0,34 per cento). Nel 2.022 su 2.604 valutazioni totali, 2.584 positive (99,23 per cento), 9 non positive (0,34 per cento), 11 negative (0,43 per cento). Nel 2023 su 2.210 valutazioni totali: 2.197 positive (99,41 per cento), 3 non positive (0,13 per cento), 10 negative (0,46 per cento). Nel 2024 su 1.658 valutazioni totali: 1639 positive (98,85 per cento), 6 non positive (0,36 per cento), 13 negative (0,79 per cento). Nel 2025, finora, su 1.222 valutazioni totali: 1.206 positive (98,69 per cento), 6 non positive (0,49 per cento), 10 negative (0,82 per cento). Le conclusioni traetele voi.

 

Enrico Costa, deputato di Forza Italia

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