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Referendum 2026
Perché la riforma della giustizia è di sinistra: le voci di chi vota sì
Da Petruccioli a Salvi, da Morando a Cangini. Le interviste e gli interventi di chi è a favore della separazione delle carriere e voterà sì al referendum costituzionale sulla riforma della giustizia
La storia dimostra che la separazione delle carriere fa parte delle battaglie del centrosinistra. Basti pensare che la commissione che negli anni '80 si occupò della riforma del processo in senso accusatorio era presieduta dal socialista Giuliano Vassalli, medaglia d’argento per la sua attività di partigiano durante la Resistenza. E non può essere certo considerato una personalità di “destra”. Seguì poi la Bicamerale D’Alema nel 1997-1998. Agli atti della commissione, poi naufragata per ragioni politiche, ci sono diversi emendamenti che prevedevano la separazione delle carriere e la divisione in due sezioni del Consiglio superiore della magistratura. Infine quando Maurizio Martina si è candidato per la segreteria del Partito democratico nel 2019, ha presentato un programma che sulla giustizia conteneva questo passaggio: "Il tema della separazione delle carriere appare ineludibile per garantire un giudice terzo e imparziale”. Tra i firmatari della mozione c'era anche Debora Serracchiani, attuale deputata del Pd e responsabile Giustizia della segreteria.
Pubblichiamo di seguito gli interventi e le interviste di chi, da sinistra, ha deciso che voterà sì al referendum costituzionale sulla giustizia.
        
        
        
        
        
        
        
        
        
        
        
    
 
                 
                 
                 
                 
                
 
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