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L'intervento
Renzi si astiene sulla riforma della giustizia e striglia la sinistra: "L'alternativa non si fa con l'Anm"
In Senato il fondatore di Italia Viva si astiene sul voto sulla riforma della giustizia perché "la montagna ha partorito un topolino: è una riformicchia". Ma non risparmia i colleghi del campo largo: "Non cadiamo nella trappola di Meloni"
"Siamo da sempre favorevoli alla separazione delle carriere, ma ci asteniamo perché la montagna ha prodotto un topolino, è una 'riformicchia'", ha detto il fondatore di Italia Viva Matteo Renzi durante la discussione in Senato sulla riforma della giustizia, fortemente voluta dal ministro Nordio. Nel suo discorso, Renzi conferma che si asterrà: "È l'ultimo momento di discussione parlamentare, prima che si apra un confronto molto acceso nel paese. Nel confermare il voto di astensione, facciamo l'ultimo tentativo di richiamare i colleghi a un confronto civile e di merito prima che ciascuno si assuma le proprie responsabilità".
L'ex presidente del Consiglio non risparmia un attacco al campo largo, perché afferma: "Una parte dice che si fa la storia, l'altra dice che oggi si fa un golpe. Non è vero". E ha avvisato i colleghi dell'opposizione. "Guai al centrosinistra - ha detto - se pensasse che il confine della costruzione dell'alternativa è su questi temi. Se pensate di costruire la piattaforma di alternativa al centrodestra sulla base delle rivendicazioni dell'Anm state cacciando dal centrosinistra un sacco di gente riformista. Non c'è riformismo senza garantismo. Non possiamo cadere nella trappola della presidente del Consiglio perché farà in modo che nei prossimi sei mesi non si discuta di salari, del debito pubblico, della fuga di 191mila ragazzi, della situazione reale del paese, la Meloni ci porta nel terreno in cui è più abile, lo scontro ideologico e allora guai al centrosinistra che pensa di costruire l'alternativa su questa base".