
Ansa
Editoriali
Tod's nella rete della procura di Milano
La società guidata da Diego e Andrea Della Valle è accusata di caporalato. Ma dalla Cassazione può arrivare una svolta: dovrà decidere se a giudicare deve essere il tribunale di Milano o quello di Ancona, dove ha sede legale l'azienda
La procura di Milano ha chiesto nei mesi scorsi di sottoporre il colosso della moda Tod’s ad amministrazione giudiziaria per presunto sfruttamento dei lavoratori da parte di alcuni subfornitori cinesi nella filiera produttiva. La società guidata da Diego e Andrea Della Valle è l’ultima a finire coinvolta nella crociata lanciata dal pm milanese Paolo Storari contro il caporalato nel settore dell’alta moda, dopo i procedimenti già avviati nei confronti di Loro Piana, Valentino, Alviero Martini, una società del gruppo Armani e una controllata italiana del gruppo francese Christian Dior.
L’accusa è sempre la stessa: “agevolazione colposa” dello sfruttamento di lavoratori nei laboratori impiegati dalle aziende fornitrici. Nel caso di Tod’s il presunto sfruttamento sarebbe avvenuto addirittura da parte di subfornitori di secondo livello nella catena dell’appalto che vede la Tod’s come committente. Anche per queste ragioni sia il tribunale di Milano sia la Corte d’appello hanno respinto la richiesta di applicare una misura così pesante come l’amministrazione giudiziaria ai danni di Tod’s, ma il pm Storari ha ora posto alla Cassazione una questione di competenza territoriale. Così la Suprema Corte il 19 novembre dovrà decidere se a giudicare deve essere il tribunale di Milano o quello di Ancona, dove ha sede legale Tod’s. Nel caso in cui la vicenda venisse spedita ad Ancona si sarebbe di fronte a una svolta importante nella campagna lanciata dalla procura di Milano: per la prima volta, infatti, dei giudici non milanesi sarebbero chiamati a esprimersi sulla fondatezza dell’ardito approccio interpretativo adottato dal pm Storari, che finisce per estendere la responsabilità d’impresa fino agli ultimi anelli della filiera produttiva. Una vera creazione giurisprudenziale della procura di Milano che fino a ora, stranamente, non ha avuto repliche in altre parti del nostro paese.