Un piccolo memoriale all'esterno della stazione della metropolitana di Farragut West dove sono stati colpiti i soldati (GettyImages) 

"È morta Sarah Beckstrom, soldatessa della Guardia nazionale ferita a Washington". L'annuncio di Trump

Redazione

Aveva 20 anni la militare colpita nei pressi della Casa Bianca da un rifugiato afghano di 29 anni, ex collaboratore delle forze americane. Gravissimo l'altro soldato. Il presidente annuncia una stretta sull’immigrazione e nuove misure di sicurezza

La soldatessa della Guardia Nazionale statunitense Sarah Beckstrom, ferita in una sparatoria avvenuta mercoledì a Washington, è morta per le ferite riportate. L’annuncio è stato dato dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump durante un collegamento televisivo con le forze armate in occasione del Giorno del Ringraziamento. Beckstrom, originaria della Virginia Occidentale, era entrata in servizio nel giugno 2023.

Secondo quanto comunicato dal presidente, la militare ventenne faceva parte della Task Force di Washington ed era impegnata in attività di sicurezza nei pressi della Casa Bianca quando è stata colpita insieme a un collega, Andrew Wolfe di 24 anni. Quest’ultimo si trova in condizioni gravissime e “sta lottando per la vita”, ha precisato Trump.

L’autore dell’attacco è stato identificato in Rahmanullah Lakanwal, 29 anni, rifugiato afghano ed ex collaboratore dell’esercito statunitense e della CIA durante la missione in Afghanistan. L’uomo era stato trasferito negli Stati Uniti nel 2021. Dopo aver aperto il fuoco contro i due soldati, è stato a sua volta ferito da un terzo membro della Guardia Nazionale intervenuto sul posto e successivamente arrestato. Lakanwal era entrato negli Stati Uniti come rifugiato dopo il ritiro delle truppe americane dall’Afghanistan.

 

 

Trump ha definito l’aggressore “un mostro” e ha parlato dell’episodio come di un “attacco terroristico”, sottolineando la necessità di rafforzare i controlli sull’ingresso nel paese. Nel suo intervento ha ribadito che la sicurezza interna rappresenta “la priorità più importante”, collegando l’attacco alla gestione delle politiche migratorie. In un messaggio pubblicato su Truth Social, il presidente ha annunciato l’intenzione di sospendere “definitivamente l’immigrazione proveniente da tutti i paesi del Terzo Mondo”, sostenendo che il sistema americano avrebbe bisogno di “riprendersi completamente”. E ha aggiunto che gli Stati Uniti adotteranno nuove misure per contrastare i cartelli della droga venezuelani, estendendo le operazioni già condotte via mare anche a interventi via terra.

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