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La strategia

Il piano di Macron per il nuovo servizio militare volontario francese

Mauro Zanon

"L'unico modo per evitare il pericolo è prepararsi". Il Capo dello stato annuncia che dal 2026 i ragazzi tra i 18 e i 19 anni saranno selezionati per dieci mesi di addestramento militare retribuito “esclusivamente sul territorio nazionale”. Ma, come aveva già anticipato, non si tratterà di “mandare i nostri giovani in Ucraina”

Parigi. Dinanzi all’“accelerazione delle crisi” e all’“aumento delle minacce”, il presidente della Repubblica francese Emmanuel Macron ha annunciato la nascita del nuovo servizio militare volontario che entrerà in vigore progressivamente dall’estate del 2026 e sarà rivolto ai giovani, uomini e donne, di età compresa tra i 18 e i 19 anni, che saranno selezionati in base alla loro motivazione e alle esigenze delle forze armate. “I nostri giovani hanno sete di impegno. Esiste una generazione pronta a battersi per la patria. Il nostro esercito è il contesto naturale in cui esprimere questo bisogno di servire. La nostra nazione sarà forte se i nostri giovani saranno uniti attorno ai nostri valori. Non chiediamoci come i nostri giovani possano essere utili alla nazione. Offriamo loro un ideale e la libertà di servirlo”, ha detto Macron in un discorso pronunciato dalla base militare di Varces (Isère), davanti ai soldati della 27esima brigata di fanteria di montagna.

 

“Non possiamo tornare ai tempi della coscrizione obbligatoria. Abbiamo bisogno di mobilitazione. Mobilitazione della nazione per difendersi. Non contro questo o quel nemico, ma per essere pronti e rispettati”, ha sottolineato Macron. Ribattezzato semplicemente “service national”, sostituisce il servizio nazionale universale creato dallo stesso Macron nel 2017 e che poteva essere fatto sia con l’esercito che nella forma del servizio civile. Il nuovo servizio nazionale sarà “puramente militare”, durerà dieci mesi e sarà retribuito: un mese di formazione, incentrata sui “rudimenti della vita militare e sul maneggio delle armi”, e gli altri nove in un’unità dell’esercito. Il capo dello stato francese ha precisato che i volontari presteranno servizio “esclusivamente sul territorio nazionale”, dopo aver anticipato martedì che non si tratterà di “mandare i nostri giovani in Ucraina”. Un modo per spegnere la polemica provocata dal capo di stato maggiore degli eserciti, il generale Fabien Mandon, che la scorsa settimana aveva dichiarato che la Francia, di fronte alle minacce esterne, deve essere pronta ad “accettare di perdere i propri figli”.

 

L’obiettivo del servizio nazionale è accogliere tremila giovani nel 2026, “per arrivare a diecimila nel 2030 e a cinquantamila nel 2035” e le prime selezioni si svolgeranno a metà gennaio. In Europa la coscrizione è obbligatoria in dodici paesi. In Norvegia, che Macron ha citato come esempio, il 15 per cento della fascia d’età stabilita svolge un servizio militare di dodici mesi. “In un momento in cui tutti i nostri alleati europei stanno avanzando, di fronte a una minaccia che grava su tutti noi, la Francia non può rimanere immobile”, ha affermato il presidente francese, prima di aggiungere: “In questo mondo incerto, dove la forza prevale sul diritto e la guerra è una realtà quotidiana, la nostra nazione non ha il diritto di cedere alla paura, al panico o all’impreparazione. La paura non allontana il pericolo. L’unico modo per evitarlo è prepararsi”.