Ansa
l'editoriale dell'elefantino
La straordinaria coppia forgiata in paradiso Chomsky - Epstein
Perché è clamoroso che il più grande linguista di questo secolo, profeta della pace, dell’eguaglianza e dell’anticolonialismo contro l’atroce spirito di rapina del capitalismo, potesse considerare il rapporto con un pedocriminale un'amicizia vera e sincera
Chomsky e Epstein, una coppia forgiata in Paradiso. Come Summers-Epstein, Clinton-Epstein e chissà quante altre. E naturalmente Trump-Epstein. Ora, Chomsky è quello che fa impressione più di tutti, ovvio. Va bene che digerì anche Pol Pot, in nome della sua milizia politica di estrema sinistra radicale e libertaria, addirittura. Ma che il più grande linguista di questo secolo, profeta della pace e dell’eguaglianza e dell’anticolonialismo contro l’atroce spirito di rapina del capitalismo, potesse considerare Epstein un’amicizia vera e sincera, una fonte decisiva di relazioni e notizie, una cassa per prestiti occasionali, un raccordo con la cosiddetta società civile che venera in Chomsky, 96 anni, il guru senza rivali della linea del colore contro la società bianca e predatrice, questo è clamoroso. Epstein sarebbe quello che trafficava in ragazzine, con la complicità della figliola del grande tycoon e editore britannico Robert Maxwell, un Caracciolo di là dalla Manica, e ha messo nei pasticci loro, vittime disarmate, e mezzo bel mondo coinvolto per decenni nel losco affare. Morto di suicidio o altrimenti nel carcere di Manhattan, a poca distanza dalla sua townhouse, la più bella e lussuosa e ben frequentata della città, oggetto di una delle solite sfuriate puritane e di legge marziale dell’inflessibile moralità americana, questa specie di Harry Weinstein dell’alta politica e del potere forte ricorre come un incubo sul sistema e sull’antisistema, sui grandi dell’accademia e dell’economia come scienza, sui grandissimi della politica democratica e repubblicana, ex presidenti e presidenti in carica, sui geniali inventori della grammatica generativa e bardi del pacifismo contro il National Security State.
Grandissimo Who’s Who, Chi è Chi? Jeffrey Epstein è oggi conosciuto come un fissato del sesso estremo e pericoloso, dell’età acerba, quel che si dice un pedocriminale. Tutti, tranne Chomsky, si vergognano di averlo conosciuto, di averlo frequentato, di aver avuto commercio con lui, come si dice, di aver viaggiato con lui sul suo aereo privato, di essere stati suoi ospiti in villa, e che villa. Però Chomsky assicura che era preziosa la quantità e qualità delle informazioni che questo Kapo delle ragazzine era in grado di fornirgli, alimentando il suo impegno intellettuale e morale così feroce, così estremista, così paradigmatico delle idee di generazioni di pre-pro-pal e altre fumisterie pericolose di nemici di ogni mercificazione dell’esistenza. E in un certo senso viene voglia di credergli.
Nessuno forse è il male in sé, quando in quanto male assoluto viene additato e linciato sulla pubblica piazza, con la sua brava lettera scarlatta. Chi siamo noi per giudicare?, come recita il brocardo di un Papa famoso. L’America è da sempre un teatrino dei pupi con una sua epica falsa e bugiarda. Prendiamo a esempio McCarthy e il maccartismo. Joe McCarthy era un demagogo alcolista e un cacciatore senza scrupoli di nemici della democrazia, di comunisti dell’epoca della guerra fredda. Finì male, e i suoi nemici ebbero invece, dopo folli persecuzioni, l’onore delle armi. Ma poi si venne a sapere, molti anni dopo la sua cacciata dal Senato americano e la sua morte nell’isolamento e nella disfatta, con i Venona Papers, che aveva ragione o se non aveva ragione non aveva certo torto, non del tutto. Eppure aveva toccato le istituzioni e l’Istituzione, l’esercito, e il presidente repubblicano e conservatore Dwight Eisenhower, il vincitore sul campo della guerra mondiale, lo aveva colpito e ostracizzato come nemico della Patria.
Sempre bisogna diffidare dei sistemi di gogna e garrota, specie quando si applicano a figure mostruosamente lontane dal bene comune e dai valori maggiormente tutelati, almeno in teoria. Perfino in un caso criminale come quello di Epstein, il trafficante di sesso minorile da incubo che se la faceva con i meglio fichi del bigoncio e che ora a sorpresa viene celebrato da un Chomsky come colui che gli organizzava incontri con Ehud Barak per capire meglio la lotta del valoroso popolo della pace.