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Negli Stati Uniti

La battaglia per conquistare il gigante Warner Bros è dominata dai voraci Ellison

Marco Arvati

Paramount vorrebbe acquistare entrambi i rami della società, costruendo il polo mediatico più grande d'America. Se dovesse riuscirci, Larry Ellison avrebbe già fatto intendere la possibilità di licenziare alcuni famosi conduttori di Cnn che Trump non sopporta

Warner Bros Discovery, gigante mediatico statunitense sia del cinema sia della televisione, è in vendita. Recentemente la società ha annunciato che entro la fine dell’anno prossimo porterà a termine una ristrutturazione che la vedrà dividersi in due. Warner Bros continuerà a rimanere proprietaria degli studi cinematografici e del servizio streaming Hbo Max, che produce film e serie tv, mentre Discovery otterrà le reti televisive, tra cui Cnn, uno dei canali all news più importanti al mondo.

 

Al ramo di società che controlla cinema e streaming sono interessate sia Comcast, già proprietaria di Nbc e del servizio streaming Peacock, sia Netflix. Entrambe potrebbero non essere ben viste dall’Amministrazione Trump. Comcast è infatti proprietaria del canale all news progressista Msnbc, da poco ribattezzato MS Now, contro cui il presidente si scaglia quotidianamente per la copertura, a suo dire, scorretta nei suoi confronti. Netflix, invece, è sempre stata all’avanguardia nell’utilizzo delle politiche di diversity nella produzione dei propri contenuti originali: politiche che la Casa Bianca di Trump definisce “distruttive”.

 

A queste due offerte si aggiunge una terza possibilità. La famiglia Ellison, che ha recentemente acquistato Paramount, altro colosso dell’intrattenimento con studi cinematografici e canali televisivi, tra cui Cbs, ha messo lo sguardo anche su Warner. A differenza delle altre due offerte, Paramount vorrebbe acquistare entrambi i rami della società, bloccandone lo smembramento e costruendo il polo mediatico più grande degli Stati Uniti: gli Ellison, infatti, supererebbero Disney, arrivando a controllare il 35 per cento del mercato televisivo statunitense. La famiglia ha già fatto varie offerte, fino al prezzo di 23,50 dollari per azione, ma finora ha ottenuto soltanto rifiuti dal management di Warner.

 

 

E’ una possibilità, però, che piace molto alla Casa Bianca. Larry Ellison, miliardario cofondatore di Oracle nel 1977, ha sostenuto finanziariamente Trump e anche il figlio David, nonostante abbia fatto donazioni alla campagna di Joe Biden l’anno scorso, ha buoni rapporti col presidente. Trump li chiama apertamente “i miei amici” e subito dopo l’acquisizione di Paramount ha affermato che gli Ellison “avrebbero rivitalizzato Cbs”. David, a capo della compagnia, non ha esitato a muoversi in senso favorevole all’Amministrazione: da quando ha assunto il controllo della rete televisiva ha cambiato il direttore editoriale, scegliendo la fondatrice del sito Free Press Bari Weiss, da sempre contraria alle politiche Dei e a tutto ciò che è percepito come woke. Nel frattempo, ha assunto un consulente di Trump, Kenneth Weinstein, per monitorare i possibili pregiudizi in redazione.

 

Una mossa gradita alla Casa Bianca, che aveva da poco citato la rete in giudizio per copertura scorretta, ottenendo un patteggiamento per 16 milioni di dollari, in una causa che molte organizzazioni indipendenti hanno ritenuto senza un reale fondamento legale. E nelle mire degli Ellison non ci sarebbero soltanto le televisioni: Larry, che frequenta abitualmente il presidente, è uno degli investitori della compagnia statunitense che controlla il social network TikTok, dopo che la compagnia cinese ByteDance è stata costretta a vendere per motivi di sicurezza nazionale. Al termine del lungo processo di acquisizione, sarà proprio Oracle a controllare l’algoritmo del social.

 

Secondo un’indiscrezione del Guardian, figure interne alla Casa Bianca preferirebbero l’offerta di Paramount rispetto alle altre, in quella che sarebbe la seconda grande acquisizione degli Ellison in pochi mesi. Inoltre, in una conversazione privata a Washington, Larry avrebbe già fatto intendere la possibilità di licenziare alcuni famosi conduttori di Cnn che Trump non sopporta, come Erin Burnett e Brianna Keilar. E’ questo il principale vantaggio degli Ellison sui rivali: un rapporto diretto con Trump, che potrebbe far loro evitare problematiche legate a possibili controlli degli enti regolatori sulla fusione. Anche un ex funzionario governativo ha detto al Guardian che “non dovrebbero esserci seri problemi di antitrust”. Alcuni analisti di Wall Street concordano sul fatto che l’opinione di Trump è centrale nella buona riuscita della fusione: una carta che solo gli Ellison, amichevolmente definiti dal presidente “ceo di un po’ di tutto”, hanno in mano.