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Editoriali

L'Spd sta tirando troppo la corda. La grande coalizione a Berlino è disfunzionale

Redazione

I socialdemocratici non si sono accontentati dell'assegno da mille miliardi staccato da Merz a inizio legislatura e continuano a battere cassa scontentando l'ala giovane della Cdu. La Bild intanto profetizza una crisi di governo, dopo l'approvazione della prossima legge di Bilancio

  

La litigiosità della coalizione semaforo dell’ex cancelliere Olaf Scholz ha fatto scuola. L’alleanza fra Socialdemocratici, Verdi e Liberali crollò con largo anticipo rispetto alla durata naturale della legislatura anche perché l’imprevista invasione russa dell’Ucraina obbligò i tre partner a decisioni non previste dal programma di governo, soprattutto sull’energia. E i tedeschi non sono tanto bravi a improvvisare. Ma quando il governo del cancelliere Friedrich Merz è entrato sei mesi fa nella pienezza dei suoi poteri, “sorprese” belliche non se ne sono viste e Donald Trump era già realtà. E oggi i partiti al governo sono soltanto due: la Cdu del cancelliere e l’Spd di Lars Klingbeil – due e mezzo se si vogliono contare anche i bavaresi della Csu.

   

Eppure, il governo rosso-nero continua a dividersi sul livello dei contributi pensionistici, sulla riforma della tassa di successione, sull’obbligatorietà o no della leva militare di cui la Germania ha bisogno. Staccando un assegno da mille miliardi a inizio legislatura – metà per la Difesa e metà per accontentare una Spd sempre più partito dei pensionati di oggi (quelli di domani d’altronde non votano socialdemocratico, che si arrangino) – Merz aveva creduto di “comprarsi” la fedeltà del più antico partito tedesco. L’Spd, invece, continua a battere cassa mentre l’ala giovane della Cdu – una formazione che raccoglie comunque i voti di tanti over 50 – scalpita. E nelle ore in cui il numero uno degli economisti ordoliberali, l’ex presidente dell’Ifo Hans-Werner Sinn, dichiara che con queste riforme i tedeschi under 35 sono spacciati, la sempre scomposta ma mai farneticante Bild profetizza una crisi di governo a brevissimo, appena approvata la prossima legge di Bilancio. Elezioni anticipate? No. Un governo Merz di minoranza che cerchi consensi al Bundestag. Forse un modo surrettizio di superare il cordone sanitario attorno all’AfD nella speranza che il blocco sovranista si spacchi in due ali, una estremista e l’altra trinkbar, potabile.

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