le previsioni economiche

La Commissione Ue prevede una "crescita modesta" per l'Italia. Il deficit al 3 per cento

David Carretta

Secondo le previsioni economiche d'autunno il pil italiano resterà tra i più deboli dell’Unione, ma se il disavanzo scenderà sotto il 3 per cento nel 2025, come ha assicurato il governo, Bruxelles potrà raccomandare di chiudere la procedura per deficit eccessivo nel prossimo pacchetto primaverile. Una crescita migliore rispetto alle precedenti stime

Bruxelles. La crescita economica dell'Italia è tornata essere “modesta” rispetto al resto dell'Unione europea, ma il governo di Giorgia Meloni può sperare di uscire dalla procedura per deficit eccessivo nella prossima primavera, secondo le previsioni economiche d'autunno pubblicate dalla Commissione. Il pil dell'Italia dovrebbe crescere dello 0,4 per cento nel 2025, seguito da uno 0,8 per cento nei due anni successivi, malgrado il contributo consistente dei fondi del Pnrr e della politica di coesione. E' una “crescita modesta”, ha detto il commissario agli Affari economici, Valdis Dombrovskis.

 

Tra le grandi economie quest'anno solo la Germania fa peggio, con una stima di crescita del pil dello 0,2 per cento, prima di risalire al 1,2 per cento nei prossimi due anni. Spagna e Francia fanno meglio. Nel 2026 solo l'Irlanda farà peggio dell'Italia (ma dopo una crescita straordinaria del 10,7 per cento quest'anno, dopo un aumento delle esportazioni farmaceutiche per anticipare i dazi di Donald Trump). Secondo le previsioni della Commissione, nel 2027 l'Italia tornerà a essere il fanalino di coda della crescita, come lo è stata spesso prima del Covid-19. La buona notizia per il governo viene dal deficit. Secondo le nuove stime, il disavanzo scenderà al 3 per cento quest'anno e al 2,8 per cento il prossimo. Dombrovskis ha spiegato che il governo gli ha assicurato la volontà di tenere il deficit appena sotto il 3 per cento. Se Eurostat ad aprile confermerà la discesa sotto la fatidica soglia del Patto di stabilità e crescita, la Commissione potrà raccomandare di chiudere la procedura per deficit eccessivo “nel prossimo pacchetto primaverile del semestre europeo”, ha spiegato il commissario. Il debito pubblico tuttavia non ha imboccato una traiettoria discendente, anche a causa degli effetti dei bonus del 110 per cento, e contnuerà a salire nel 2026 fino al 137,9 per cento.

 

Per l'Ue e la zona euro, le nuove previsioni mostrano una crescita migliore rispetto alle precedenti stime. Il pil dell'Ue dovrebbe crescere dell'1,4 per cento nel 2025 e nel 2026, per poi raggiungere l'1,5 per cento nel 2027. Quello dell'area dell'euro dovrebbe crescere dell'1,3 per cento nel 2025, dell'1,2 per cento nel 2026 e dell'1,4 per cento nel 2027. L'aspettativa dei dazi di Trump ha portato a un aumento delle esportazioni e della produzione nella prima metà dell'anno. Poi l'economia dell'Ue ha continuato a crescere anche nel terzo trimestre. La Commissione si aspetta che l'attività economica continui a espandersi a un ritmo moderato nell'orizzonte temporale di previsione, nonostante un contesto esterno difficile. Secondo le sue previsioni, i rischi per le prospettive di crescita sono orientati al ribasso. La persistente incertezza delle politiche commerciali continua a gravare sull'attività economica, con dazi e restrizioni non tariffarie che potrebbero limitare la crescita dell'Ue più del previsto. Un'ulteriore escalation delle tensioni geopolitiche potrebbe intensificare gli choc dell'offerta. La Commissione lancia anche l'allarme sui rischi di una bolla nei mercati azionari, in particolare nel settore tecnologico statunitense, che potrebbe influire sulla fiducia degli investitori e sulle condizioni di finanziamento.

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