Foto Epa, via Ansa
lo scandalo a Kyiv
Il bivio di Zelensky sulla corruzione tra errori, scelte giuste e rabbia
Il presidente ucraino impone sanzioni a due amici ed ex soci, Timur Mindich e Oleksandr Zuckerman, accusati di tangenti milionarie nel settore energetico. Una mossa per salvare la fiducia interna e internazionale nel suo governo
Kyiv. La mattina del 13 novembre, il decreto di Volodymyr Zelensky che impone sanzioni personali a due cittadini israeliani, Timur Mindich e Oleksandr Zuckerman, è apparso sul sito web presidenziale. Con effetto immediato, lo stato congelerà i loro beni per tre anni e sarà loro vietato condurre operazioni commerciali o trasferire capitali al di fuori dell’Ucraina. Zelensky è stato costretto ad attuare questa misura anticrisi dopo che l’Ufficio nazionale Anticorruzione (Nabu) ha annunciato il 10 novembre di aver scoperto un sistema di corruzione su larga scala nel settore energetico, istituito durante la guerra. L’operazione del Nabu è durata 15 mesi, con gli investigatori che hanno condotto 70 perquisizioni dei sospettati e registrato oltre 1.000 ore di conversazioni. Cinque di loro sono stati arrestati e altri due (Mindich e Zuckerman) sono fuggiti dal paese alla vigilia della rivelazione di alto profilo. Tutti sono sospettati di corruzione nel settore energetico, riciclaggio di denaro e arricchimento illecito.
L’inchiesta ha rivelato che il 46enne Timur Mindich, insieme a Tsukerman e altri complici, ha orchestrato un sistema di corruzione attorno a Energoatom, la società che gestisce tutte le centrali nucleari ucraine. Hanno ricevuto tangenti del 10-15 per cento sul valore dei contratti stipulati dagli appaltatori con l’azienda. Il danno per lo stato potrebbe raggiungere i 100 milioni di dollari. E’ stato persino istituito un ufficio amministrativo speciale nel centro di Kyiv, con un ufficio contabile separato per le tangenti, dove venivano depositati i contanti. Questo scandalo getta un’ombra sulla reputazione di Zelensky. Mindich non è un qualsiasi uomo d’affari ucraino, ma un amico ed ex socio del presidente. E’ comproprietario dello studio Kvartal 95, una società di produzione di spettacoli di intrattenimento e che organizza concerti. Fu proprio Volodymyr Zelensky a fondarla nel 2003, quando era attore e comico. Dopo essere diventato presidente, ha lasciato l’azienda, ed è stato coinvolto Mindich.
Gli investigatori hanno scoperto che anche Herman Galushchenko, a capo del ministero dell’Energia ucraino fino a luglio 2025, potrebbe essere stato coinvolto nel piano di corruzione. Con il nuovo governo di di Yulia Svyrydenko era stato nominato ministro della Giustizia. Svitlana Grinchuk, l’attuale ministro dell’Energia, potrebbe essere stata a conoscenza della situazione a Energoatom, ma lo nega. Trovandosi al centro del più grande scandalo di corruzione dalla sua elezione, il presidente ha atteso un giorno prima di prendere qualsiasi decisione. Ha visitato Kherson, sotto attacco da parte dei droni, ma questo non ha calmato la popolazione.
Il soldato ucraino Pavlo Vyshebaba ha reagito con rabbia su Facebook alle ultime notizie. Tre dei suoi commilitoni della sua unità sono stati recentemente uccisi nella battaglia di Pokrovsk, nella regione di Donetsk, già infiltrata dalle forze russe. Diversi altri sono rimasti feriti. “In questi giorni estremamente difficili, invece di apprendere i nomi dei suoi eroi, il paese è costretto a sentire i nomi dei delinquenti”, ha scritto. “Invece di apprendere le storie su come i nostri soldati sfuggono all’accerchiamento di notte, sentiamo storie di funzionari che corrono in aiuto l’uno dell’altro con il favore della notte”, ha continuato il soldato. “E’ disgustoso, ma deve essere ascoltato”, ha concluso Vyshebaba. Lo scandalo, che coinvolge un alleato del presidente, è scoppiato mentre la situazione al fronte è peggiorata. L’esercito ucraino si è ritirato da diversi villaggi nella regione di Zaporizhzhia e sono in corso feroci combattimenti per Pokrovsk. Inoltre, a seguito dei bombardamenti contro gli impianti energetici, le interruzioni di corrente continuano per ore in tutto il paese. “Questa non è una crisi per il Paese, ma per il governo”, ha spiegato al Foglio il politologo Mykola Davydyuk. Il presidente rischia di perdere la fiducia del suo stesso popolo, dei soldati che difendono il paese e dei partner internazionali che forniscono assistenza finanziaria all’Ucraina in questo momento difficile. “Zelenskyy deve agire il più rapidamente possibile”, ha osservato Davydyuk. Sembra che il presidente si sia reso conto rapidamente della situazione critica in cui si trova. “Credo che il ministro della Giustizia e il ministro dell’Energia non possano rimanere nelle loro posizioni”, ha dichiarato il presidente Volodymyr Zelenskyy nel suo discorso del 12 novembre. E ieri ha firmato un decreto che impone sanzioni contro Mindich. Tra l’altro, i partecipanti al giro di corruzione si riferivano a Mindych chiamandolo “Karlson”. E’ rilevante che il primo ministro ucraino Svyrydenko inizialmente non abbia chiesto le dimissioni dei due ministri. La mattina del 12 novembre, si è limitata ad annunciare che il Consiglio dei Ministri aveva sospeso Galushchenko in attesa di un’indagine, senza dire nulla su Grinchuk. Ciò ha offerto a Zelensky l’opportunità di dimostrare che è sua la volontà politica personale chiedere una pulizia dentro al governo e che è pronto a imporre sanzioni anche al suo amico.
Il Parlamento tenterà di destituire i ministri nella prossima sessione del 18 novembre; sono già state registrate bozze di risoluzione che ne chiedono la destituzione. “Il presidente si è trovato di fronte a una scelta: guidare la lotta alla corruzione o coprire la propria”, spiega il politologo Oleh Saakyan. Riconoscendo che la situazione attuale è un bivio, Zelensky ha preso la decisione giusta. È fiducioso di avere ancora una possibilità di salvare la sua reputazione se continua con lo stesso spirito. Può dimostrare che questa è una storia sulla lotta alla corruzione, non sulla sua copertura. Ma è improbabile che la fiducia nel governo venga ripristinata rapidamente, poiché molti membri influenti della squadra di Zelensky sono già stati implicati in casi di corruzione. Per esempio, un’altra figura coinvolta nell’attuale indagine, l’ex vice primo ministro Oleksiy Chernyshev, era già emersa, ma su un piano diverso. Questa volta, gli investigatori hanno documentato il trasferimento di oltre 1,2 milioni di dollari e quasi 100.000 euro in contanti al sospettato e al suo confidente. Timur Mindich è riuscito a fuggire dal paese pochi giorni prima delle nuove perquisizioni. Inoltre, si ricorda come il governo abbia cercato di limitare l’attività dell’Ufficio nazionale Anticorruzione dell’Ucraina (Nabu) durante l’estate, e solo grazie alle proteste sia stato possibile difendere l’indipendenza dell’infrastruttura anticorruzione. “Le dimissioni da sole non bastano più; la società vuole vedere i funzionari corrotti in prigione”, conclude Davydyuk.
La grande eccezione tedesca