Ansa

Editoriale

Ancora antisemitismo in Francia

Redazione

A Parigi cancellato un convegno pro Pal con pensatori radicali uniti dall’odio verso Israele Tra i conferenzieri anche Francesca Albanese: "Non sono sorpresa. I gruppi di pressione filoisraeliani sono molto forti e molto attivi un po' ovunque"

Se non fossero intervenuti la Licra, la Lega internazionale contro il razzismo e l’antisemitismo, e il Crif, il Consiglio rappresentativo delle istituzioni ebraiche di Francia, nel quadro del prestigioso Collège de France sarebbe andato in scena un convegno pro Pal con pensatori radicali uniti dall’odio verso Israele. Il convegno, intitolato “Palestina ed Europa: il peso del passato e le dinamiche contemporanee”, previsto ieri e oggi al Collège de France di Parigi e co-organizzato dallo storico Henry Laurens e dal Centro arabo di ricerche e studi politici di Parigi (Carep), è stato annullato e spostato nei locali del Carep nel XIII arrondissement della capitale. La prestigiosa istituzione francese ha deciso di cancellare l’evento dopo le proteste della Licra e del Crif, ma anche in seguito a un articolo del Point dove venivano forniti maggiori dettagli sugli accademici e le personalità politiche presenti all’evento, oltre che sugli organizzatori. Il Carep è finanziato dal Doha Institute, è tra i portavoce francesi del Qatar e ha avuto come presidente l’islamologo François Burgat, uno che nel 2024 scrisse su X: “Ho infinitamente, e sottolineo infinitamente, più rispetto e considerazione per i leader di Hamas che per quelli dello stato di Israele”. Il titolo dell’atelier numero uno del convegno? “Il sionismo come progetto europeo di espansione coloniale”. Tra i conferenzieri, oltre all’ex premier Dominique de Villepin, figura anche Francesca Albanese, relatrice speciale delle Nazioni Unite per i territori palestinesi e icona dei pro Pal italiani, e non solo. “Mi rallegro del fatto che sia stata trovata una sede alternativa”, ha dichiarato Albanese all’Afp, sottolineando di “non essere sorpresa” dalla cancellazione perché “i gruppi di pressione” filoisraeliani “sono molto forti e molto attivi un po’ dovunque”. L’antisemitismo à l’italienne, esportato anche a Parigi.

Di più su questi argomenti: