 
                Foto LaPresse
“Sionisti sottoterra”
Professori ebrei cacciati dall'università (anche chi lavora con le vittime di Hamas)
Aumentano in Europa l'odio contro i docenti ebrei negli atenei d’Europa, dalla London School of Economics all'Università von Humboldt di Berlino
“Sionisti fuori dal campus”. L’odio crepita in una delle università più prestigiose d’Europa, la London School of Economics, dove si è tenuto un dibattito sulla violenza sessuale commessa durante gli attacchi del 7 ottobre. Persino la Feminist Society si è unita alla protesta contro l’autrice del “Dinah Report”, l’accademica israeliana Ruth Halperin-Kaddari, che ha raccolto le testimonianze di ostaggi israeliani rilasciati, sopravvissuti ai massacri del Nova Festival e dei kibbutz, primi soccorritori, medici dell’obitorio e terapisti che lavorano con le vittime del pogrom di Hamas. Quel giorno, Amit Frankel e il suo team all’ospedale Soroka in Israele hanno curato 670 sopravvissuti all’assalto di Hamas (è lo stesso ospedale dove ha partorito la sorella del leader di Hamas, Ismail Haniyeh). Ora Frankel, specializzato in terapia intensiva, è dichiarato persona non grata da tre ospedali universitari olandesi, da Amsterdam a Leiden.
Il Telegraph racconta la “grande paura” che i professori ebrei o vicini a Israele avvertono nelle università britanniche: chi ha la scorta e chi decide di rimanere a casa nei giorni in cui si manifesta per la Palestina. Alla University of London, Michael Ben-Gad, professore di Economia, è stato appena contestato e aggredito in aula per aver prestato servizio nell’esercito israeliano negli anni Ottanta. Un manifestante ha minacciato di “decapitarlo”. Sempre in Olanda, l’Università di Groningen ha appena messo alla porta un professore impegnato in un progetto europeo di ricerca perché ha prestato servizio nella riserva israeliana.
Samuel Williams, studente di Scienze politiche a Oxford, cantava “Mettete i sionisti sottoterra”. Le organizzazioni pro Palestina delle università di Leeds, Cardiff e Queen Mary hanno condiviso su Instagram poster con lo stesso slogan.
Studenti incappucciati hanno fatto irruzione in un’aula dell’Università di Lione II, in Francia. Fabrice Balanche, docente di Geografia politica del medio oriente, è stato costretto ad uscire dall’aula. “Sionisti terroristi!”, hanno gridato gli studenti. Il ricercatore e specialista israeliano Shie Mannor, famoso per il suo lavoro sull’intelligenza artificiale, è stato escluso da una lezione dall’Institut Polytechnique de Paris.
E se l’unico professore della Columbia che è stato sospeso dal campus è l’ebreo che ha protestato per le manifestazioni filo Hamas, Shai Davidai, in Germania non può parlare all’Università di Lipsia lo storico israeliano Benny Morris e una conferenza del giudice della Corte suprema israeliana Daphne Barak-Erez all’Università Humboldt di Berlino è stata interrotta. E neanche l’Italia è immune. Da Torino all’Università di Pisa, via gli israeliani e i loro “fiancheggiatori”.
Professori ebrei cacciati dall’università. Dovrebbe ricordarci qualcosa.
 
                 
                             
                                