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L'intervento
Tajani all'attacco: "Sul bilancio decide la politica non qualche gran commisis del Mef"
Da Bruxelles, nel giorno del Consiglio europeo, il leader di FI attacca sulla manovra e si smarca da Meloni anche sulla Ue: " Il diritto di veto? Bisogna superarlo, lo diceva anche Berlusconi. La premier ha detto la sua opinione, io penso invece che si debba fare qualche passo in avanti"
A Bruxelles, nel giorno del Consiglio europeo a cui parteciperà Giorgia Meloni, è presente anche il ministro degli Esteri Antonio Tajani, impegnato nel pre-summit del Partito Popolare Europeo. La premier, durante il suo intervento alla Camera, si è detta contraria alla riduzione del diritto di veto nelle procedure di voto tra i 27. "Non ne abbiamo mai parlato in maggioranza - afferma Tajani. Meloni ha detto la sua opinione, io penso invece che si debba fare qualche passo in avanti. Noi siamo una forza europeista, crediamo nel progetto di De Gasperi e Berlusconi".
Ma Tajani sferza i suoi colleghi di governo anche sulla manovra, in particolare sull'aumento della cedolare secca per gli affitti brevi e sulla tassa sui dividendi. "Noi - dichiara - abbiamo detto che siamo contrari a qualsiasi tassa. Invece è stata in parte modificata una proposta che non era stata discussa in Consiglio dei ministri e adesso in Parlamento faremo di tutto perché si possa tornare allo stato attuale: nessuna tassa né per chi affitta senza intermediario né per chi affitta con le piattaforme. Non credo che sia giusto attaccare ancora una volta la casa, presenteremo emendamenti a partire dal Senato per eliminare questa tassa, così come lo faremo sull'articolo 18 sui dividendi". Nel mirino del vicepremier forzista finiscono Mef e Ragioneria dello stato: "Mi pare che ci sia a volte da parte di qualcuno, di qualche grand commis del Ministero delle Finanze, la voglia di punire, di reintegrare le tasse, ma è la politica che decide".
Il vicepremier ha poi parlato di sanzioni e dell'uso degli asset russi congelati: "In linea di principio non sono contrario ma serve una base giuridica. Io personalmente qualche dubbio ce l'ho. Se non c'è una base giuridica non si può fare nulla".
Nel suo intervento di ieri, Meloni aveva ribadito il pieno sostegno all’Ucraina da parte dell’Italia e dell’Europa, anche in riferimento alla questione dei beni russi. La premier ha richiamato la dichiarazione congiunta dei “volenterosi” - pubblicata martedì da Palazzo Chigi - in cui veniva ribadita la necessità che l’Ucraina si trovi "nella posizione più forte possibile, prima, durante e dopo qualsiasi cessate il fuoco".