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Editoriali
In Giappone ecco il ministero per convivere con gli “alieni”
In questo modo la neoprima ministra giapponese affronta il populismo anti stranieri. Il problema sembra più mediatico e di opinione pubblica che concreto, ma l'idea rassicura le fazioni più a destra del suo partito
Nel formare la sua squadra di governo, Sanae Takaichi, prima donna premier del Giappone, ha creato un nuovo ministero che si chiama letteralmente “per una società di convivenza ordinata e armoniosa con i cittadini stranieri”. E’ il grande tema delle ultime campagne elettorali giapponesi: gli stranieri, o meglio, i non-giapponesi, quelli che vengono definiti spesso dispregiativamente gaijin, possono vivere dentro alle strette regole sociali nipponiche? Secondo gran parte dei commentatori, la caccia allo straniero negli ultimi mesi è stata ampiamente esagerata: un paese che vuole vivere economicamente anche di turismo – per il 2025 si parla già di 40 milioni di visitatori totali – deve saper accettare che ci sarà chi si soffia il naso in strada (considerato un gesto maleducato in Giappone), ma deve anche riuscire a controllare in modo più attivo i comportamenti altrui, senza subire e poi indignarsi.
E c’è anche un altro tema: la stessa Takaichi, originaria di Nara, qualche settimana fa parlava come di un fatto inaccettabile quello dei turisti stranieri che “molestano” i cervi sacri del noto parco, eppure anche Nara rappresenta l’esito di una strategia istituzionale volta ad accrescere l’afflusso turistico, che ha finito per generare un fenomeno di overtourism in una società quasi del tutto impreparata – per esempio a proteggere i cervi sacri. Ma negli scorsi mesi si è parlato anche di “overtourism immobiliare”, cioè degli investitori stranieri (per lo più cinesi) che da almeno due anni acquistano immobili in Giappone, complice lo yen basso e l’assenza di restrizioni sul mercato. Nonostante tutto, il problema degli “stranieri” della prima ministra Takaichi sembra più mediatico e di opinione pubblica che concreto, ma l’idea dell’istituzione di un ministero ad hoc rassicura le fazioni più a destra del suo partito. La strategia la guiderà Kimi Onoda, 42 anni, deputata conservatrice e nuova ministra anche per la Sicurezza economica e la strategia “Cool Japan”, che incarna alla perfezione il nazionalismo pragmatico di Takaichi.