
I giornalisti Andrzej Poczobut e Mzia Amaghlobeli vincono il Premio Sacharov 2025
"Il loro coraggio li ha resi simboli della lotta per la libertà e la democrazia", ha detto Metsola al parlamento di Strasburgo. Sono entrambi in carcere, con accuse inventate per aver svolto il loro lavoro e per aver denunciato l'ingiustizia in Bielorussia e in Georgia
Il Premio Sacharov 2025 è stato assegnato a due giornalisti, il polacco-bielorusso Andrzej Poczobut e la georgiana Mzia Amaglobeli: "Assegnando il Premio Sacharov per la libertà di pensiero di quest'anno ad Andrzej Poczobut dalla Bielorussia e a Mzia Amaglobeli dalla Georgia, rendiamo omaggio a due giornalisti il cui coraggio brilla come un faro per tutti coloro che si rifiutano di essere messi a tacere. Entrambi hanno pagato un prezzo elevato per aver detto la verità al potere, diventando simboli della lotta per la libertà e la democrazia. Il Parlamento è al loro fianco e con tutti coloro che continuano a chiedere libertà", ha detto la presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola. La cerimonia di premiazione avrà luogo a Strasburgo il 16 dicembre.
Andrzej Poczobut è un giornalista, saggista, blogger e attivista della minoranza polacca in Bielorussia. Noto per le sue critiche esplicite al regime di Lukashenko e per i suoi scritti su storia e diritti umani, è stato arrestato più volte. Detenuto dal 2021, è stato condannato a otto anni di carcere. Da allora la sua salute è peggiorata ma, nonostante non riceva le cure mediche di cui ha bisogno, continua a lottare per la libertà e la democrazia. L'attuale stato di salute di Poczobut è sconosciuto e alla sua famiglia non è consentito fargli visita. A giugno, grazie all’intercessione dell’Amministrazione Trump e in particolare dell’inviato in Ucraina Keith Kellogg, sono stati liberati 14 detenuti bielorussi. Svjatlana Tikhanovskaja ha riaccolto suo marito Siarhei, che è stato cinque anni nelle prigioni del regime bielorusso perché era il leader dell’opposizione ad Aljaksandr Lukashenka nel 2020 delle elezioni rubate e della protesta repressa, hanno ringraziato ma hanno chiesto di non fermarsi: Poczobut è ancora tra le migliaia di prigionieri politici ingiustamente detenuti nel paese.
Anche Mzia Amaglobeli è una giornalista, è direttrice dei media online Batumelebi e Netgazeti, ed è stata arrestata nel gennaio 2025 per aver partecipato alle proteste antigovernative in Georgia. Ad agosto, è stata condannata a due anni di carcere per motivi politici. Prima prigioniera politica georgiana dall'indipendenza del paese e sostenitrice della libertà di espressione, Amaglobeli è diventata la figura di spicco del movimento di protesta pro democrazia georgiano, opponendosi al regime del partito al potere "Sogno Georgiano" dopo le contestate elezioni dell'ottobre 2024. In una risoluzione adottata il 19 giugno 2025, il Parlamento europeo ha chiesto il rilascio immediato e incondizionato di Mzia Amaglobeli in Georgia, condannando "gli attacchi sistematici del regime del Sogno Georgiano alle istituzioni democratiche, all'opposizione politica, ai media indipendenti, alla società civile e all'indipendenza della magistratura".