(foto EPA)

lo scontro

Trump è sempre più deciso contro Maduro. Gli attacchi via terra e la Cia

Maurizio Stefanini

Esercitazioni militari, attacchi navali nei Caraibi e operazioni segrete della Cia accendono nuove tensioni tra Stati Uniti e Venezuela. E il presidente americano accusa la dittatura chavista di trafficare droga verso gli Usa

Continua l’escalation fra Trump e Maduro. Anche da parte del presidente venezuelano, che oltre a ordinare esercitazioni militari ha “punito” la Norvegia per il Nobel della pace a María Corina Machado con la chiusura dell’ambasciata a Oslo; fatto arrestare una dirigente del partito di Machado; coperto di insulti l’episcopato che aveva chiesto una amnistia per gli 841 detenuti politici in occasione della canonizzazione dei due primi santi venezuelani José Gregorio Hernández e Madre Carmen Rendiles, in agenda domenica. Martedì, il sindacato della stampa venezuelana ha denunciato che il regime ha impedito ai giornalisti di riportare non solo l’assegnazione del Nobel, ma anche la notizia dell’attentato del giorno prima contro due attivisti venezuelani esuli a Bogotà che sono stati feriti a pistolettate. Ma Trump dice ora addirittura che sta valutando la possibilità di autorizzare attacchi via terra, dopo che due bombardieri B-52 statunitensi avevano sorvolato i Caraibi al largo delle coste del Venezuela, e dopo che martedì c’è stato il sesto attacco in acque internazionali della squadra navale da lui mandata ai danni di una imbarcazione accusata di trasportare droga, con altri sei morti.

 

L’intelligence americana ha confermato che stava trasportando stupefacenti al momento dell’impatto. Caracas ha denunciato una “aggressione armata” volta a imporre un cambio di regime e appropriarsi delle risorse naturali del paese, e ha parlato anche di “uccisioni extragiudiziali”,  termini usati anche da membri democratici del Congresso di Washington.  I media americani hanno segnalato anche l’esistenza di un memorandum del dipartimento di Giustizia che autorizzerebbe persino la partecipazione della Cia a tali operazioni: un ritorno a periodi di massima tensione nelle relazioni con l’America Latina. Davanti al Senato, la procuratrice generale Pam Bondi ha evitato di confermare l’esistenza del memorandum, ma ha ribadito le accuse giudiziarie contro Maduro. “Non voglio dirvi con esattezza, ma stiamo certamente valutando l’ipotesi di attacchi via terra perché abbiamo il mare sotto controllo”, ha poi detto Trump ai giornalisti nello Studio ovale. Il presidente americano ha anche confermato l’autorizzazione alla Cia a condurre operazioni segrete in Venezuela,  per due motivi principali. “I leader di quel paese hanno svuotato le loro prigioni per inviare prigionieri negli Stati Uniti”, e ha accusato la dittatura chavista di trafficare droga verso gli Stati Uniti. Alla domanda se la Cia abbia l’autorizzazione a “eliminare” Maduro, il presidente ha risposto: “Sarebbe ridicolo da parte mia rispondere così”. Trump  ha anche detto che la precedente strategia per intercettare il traffico di droga – guidata dalla Guardia costiera – “non ha mai funzionato”. Ora, con gli attacchi a diverse imbarcazioni sospette vicino alla costa venezuelana,  “è dura, ma si perdono tre persone (presunti narcotrafficanti) e se ne salvano 25.000”. Ha aggiunto che ogni imbarcazione intercettata “trasporta abbastanza droga da far morire di overdose migliaia di persone”.

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