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Il dialogo

La sconfitta ibrida in Moldavia. Parla l'ex presidente liberale Ghimpu 

Maurizio Stefanini

"La propaganda russa diffonde la falsa narrativa che l’adesione alla Nato comporterebbe automaticamente il coinvolgimento in conflitti bellici". La versione di Mihai Ghimpu dopo la vittoria alle elezioni del Partito Azione e Solidarietà

Tra i fondatori del Fronte popolare che iniziò la lotta per l’indipendenza della Moldavia nell’era di Gorbaciov, poi leader del Partito liberale della Moldavia, Mihai Ghimpu è stato presidente del Parlamento e poi, in seguito alle dimissioni di Vladimir Voronin, anche presidente a interim della Moldavia, dall’11 settembre 2009 al 28 dicembre 2010. “Sì. E’ dai tempi del Fronte popolare che combattiamo contro quello che l’ex presidente degli Stati Uniti Ronald Reagan definì ‘Impero del male’”, dice Ghimpu in una conversazione con il Foglio. “Sono convinto che continueremo a lottare, perché non credo che la Russia cederà facilmente un territorio che considera a tutti gli effetti suo. I russi vedono la Bessarabia come parte della Russia e del mondo slavo. Perciò non molleranno la presa né accetteranno la nostra integrazione nell’Ue, men che meno l’unione con quella che noi consideriamo la madrepatria, cioè la Romania”. 

 

Nelle elezioni di domenica scorsa in Moldavia la Russia putiniana però è stata sconfitta. Il Partito Azione e Solidarietà ha conseguito un successo schiacciante, ottenendo più del doppio dei consensi rispetto al Blocco elettorale patriottico, formazione politica caratterizzata da nostalgie filosovietiche. “E’ stata una vittoria contro l’aggressiva politica del Cremlino, che ha tentato di ostacolare il nostro percorso europeo attraverso una guerra ibrida, finanziando partiti che agiscono per gli interessi della Russia, con manipolazioni, menzogne e falsità, come l’allarme infondato di un attacco della Nato alla Transnistria”, dice l’ex presidente. “La nostra grande soddisfazione è che, nonostante tutto, ci siamo consolidati, abbiamo preso le nostre responsabilità e abbiamo inflitto un duro colpo soprattutto a Putin, che credeva di vincere questa volta, forse confidando nei risultati incerti del referendum dell’anno scorso, quando superammo la maggioranza di soli 13.000 voti. Ma non è andata così: per noi la libertà è sacra, e la maggioranza dei cittadini, facendo parte del mondo libero, ha capito che questo significa pace, benessere e la possibilità di unirci con la Romania”.

 

E’ vero che i voti della diaspora sono stati decisivi anche stavolta come l’anno scorso? “Non questa volta. Analizzando la mappa della Moldavia, si nota che soltanto al nord, al sud, nelle regioni abitate da gagauzi, bulgari e in parte della Transnistria si è votato per i partiti filorussi. Nel resto del paese, la popolazione ha compreso il pericolo che corre l’integrazione europea, osservando la distruzione causata dalla Russia in Ucraina; tutto ciò ha rafforzato la volontà di sostenere l’orientamento europeo. Non si tratta solo di un merito del Pas, ma soprattutto del popolo, che ha votato per impedire il ritorno al potere dei partiti pro-russi”. La Russia sembra aver investito moltissimi soldi in queste elezioni. Ora i filorussi annunciano anche proteste. “In piazza sono scese solo 100-200 persone. Questo dimostra che i cittadini hanno compreso che questi partiti agiscono su mandato di Mosca, che non ha speso soldi a caso, e che comunque proseguono nella loro battaglia. Se la differenza fosse stata di uno o due seggi, avrei compreso il motivo delle proteste, ma in realtà hanno ottenuto solo la metà dei voti del primo partito. La loro sconfitta è stata clamorosa, e ciò che stanno facendo serve unicamente a dimostrare ai russi che l’ingente somma di denaro investita non è andata sprecata, perché continuano a combattere per gli interessi di Putin. Anche i loro elettori si sono resi conto di essere stati manipolati. Inoltre, non è un segreto che molti russi residenti nel nostro paese abbiano votato a favore del percorso di integrazione europea e non desiderino affatto tornare in Russia”.

 

In Russia dicono che ora la Nato attaccherà la Transnistria... “La Russia ha sempre manipolato e minacciato i cittadini moldavi, soprattutto durante le campagne elettorali. La propaganda russa diffonde la falsa narrativa che l’adesione alla Nato comporterebbe automaticamente il coinvolgimento in conflitti bellici e l’occupazione straniera del territorio moldavo. Tutti sappiamo che la Nato è un’organizzazione di difesa il cui scopo è preservare la pace e prevenire i conflitti”. Ma pensate che Mosca continuerà con la destabilizzazione? “Sì. Il Cremlino vuole che la Moldavia mantenga uno status di neutralità, in modo da poter intervenire liberamente nel suo territorio in qualsiasi momento. Un’eventuale riunificazione con la Romania eliminerebbe tale rischio: essendo la Romania membro della Nato, Mosca non oserebbe confrontarsi direttamente con l’Alleanza atlantica”.

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