
Foto LaPresse
l'attentato
Cosa si sa dell'attentatore che ha sparato in una chiesa mormona in Michigan
Il presunto killer è un quarantenne di Burton, ex marine con esperienza militare in Iraq. Dopo essersi schiantato con un pickup contro le porte della chiesa ha dato fuoco all'edificio. È stato ucciso dalle forze dell'ordine
Almeno quattro morti e diversi feriti in una chiesa Mormona a Grand Blanc, in Michigan, a un centinaio di chilometri a nord di Detroit. Anche il presunto killer è stato ucciso dalle forze dell’ordine, nel parcheggio, dopo che si è schiantato con un pickup contro le porte della chiesa, ha imbracciato un fucile d’assalto sparando sulla folla e ha iniziato a dare fuoco all’edificio usando della benzina e, forse, bombe incendiarie fatte in casa. La chiesa è stata in gran parte distrutta dalle fiamme. Il presunto attentatore, Thomas Jacob Sanford, quarantenne di Burton, Michigan, sarebbe un ex marine, diplomato in una scuola superiore nei dintorni, e con esperienza militare in Iraq dal 2007 al 2008. Dopo l’operazione Iraqi Freedom, probabilmente a Fallujah – dove si occupava come meccanico dei veicoli della sua divisione – è stato promosso sergente e dopo un breve periodo in un campo militare in North Carolina è uscito dall’esercito con diverse medaglie, tra cui la Global War on Terrorism Service Medal e quella di buona condotta. Un suo ex compagno di scuola ha detto di averlo visto di recente in palestra e che niente sembrava “fuori dall’ordinario”. Sanford era anche un appassionato cacciatore di cervi e tacchini, oltre che scultore amatoriale. Per un periodo ha vissuto in Utah, lo stato mormone per eccellenza, dove lavorava come spalaneve e giardiniere. Era sposato con un’ex compagna del liceo e aveva un figlio di dieci anni. Vari conoscenti e vicini di casa intervistati dai giornali hanno detto: “sembrava una brava persona”.
Le autorità hanno ottenuto il cellulare di Sanford e stanno partendo da lì per capire il movente. Il presidente Donald Trump ha dichiarato che dell’investigazione federale si occuperà l’Fbi, concentrandosi su possibili ragioni anti-religiose e anti-mormone. Il capo della polizia locale ha celebrato l’eroismo dei presenti che hanno protetto i bambini. La chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni attaccata e incendiata da Sanford era una delle più grandi e attive della zona, con oltre 150 membri. Al momento dell’incursione era in corso una messa dove veniva ricordato il presidente della congregazione, morto il giorno prima a 101 anni e celebrato come profeta. Poche ore prima dell’attentato c’erano stati degli allarmi bomba in vari luoghi della zona, tra cui alcune chiese. La capa del dipartimento della giustizia, Pam Bondi, ha scritto sui social che “una violenza del genere in un luogo di culto è straziante è spaventosa”. Aggiungendo: “Unitevi a me per pregare per le vittime di questa terribile tragedia”. La governatrice dem dello stato, altre autorità locali e il più importante politico mormone, l’ex candidato alla presidenza Mitt Romney (repubblicano anti-Trump), hanno condiviso le dovute condoglianze, in attesa di capire le motivazioni di Sanford. Nel 2025 ci sono stati 325 sparatorie di massa nel territorio statunitense.



L'editoriale dell'elefantino