Il discorso
Kimmel torna in tv dopo il tentativo di censura di Trump e si commuove: "Grazie a chi ha lottato per farmi parlare"
Il comico torna con il suo late-show dopo la sospensione, annunciata da Abc e Disney, arrivata in seguito alle pressioni del presidente degli Stati Uniti e del capo dell'Fcc, l'ente federale che detiene le licenze per le tv americane. Le lacrime e gli attacchi al capo della Casa Bianca
Dopo giorni di polemiche e la sospensione del suo show, Jimmy Kimmel è tornato in onda con un lungo monologo. Il conduttore ha ringraziato amici, colleghi e persino avversari politici che hanno difeso il suo diritto di esprimersi. "Voglio anche menzionare i miei colleghi conduttori di late-night, il mio amico Stephen Colbert, che si trova lui stesso in questa situazione, i miei amici Jon Stewart, Seth Meyers, Jimmy Fallon, John Oliver, Conan O’Brien, James Corden, Arsenio, Kathy, Wanda, Chelsea, persino Jay. Ho sentito conduttori di late-night di altri Paesi, dall’Irlanda e dalla Germania. Il tizio in Germania mi ha persino offerto un lavoro. Vi rendete conto? Questo Paese è diventato così autoritario che i tedeschi dicono: scappa qui da noi".
Ha citato le parole in sua difesa di Ted Cruz, senatore repubblicano del texas e molto vicino a Donald Trump, poi ha affrontato il tema delle battute per cui il capo della Casa Bianca ne aveva chiesto la sospensione. "Non era mai mia intenzione fare battute sull’omicidio di un giovane uomo né attribuire colpe a un gruppo specifico”. Si è commosso sia quando ha pronunciato queste parole, sia quando alla fine ha detto: "La vedova di Charlie, Erika Kirk, questo weekend ha perdonato l'assassino di suo marito. E' una cosa che mi ha profrondamente colpito, e spero colpisca anche voi. Se dobbiamo imparare qualcosa da questa tragedia, che sia questo".
Kimmel ha denunciato le pressioni del presidente e del chairman della FCC Brendan Carr, accusati di tentativi di censura: “Se non abbiamo libertà di parola, non abbiamo un paese libero. È semplice. Una minaccia del governo per silenziare un comico è antiamericana”. Ha poi ricordato il sostegno bipartisan ricevuto e ha sottolineato quanto sia essenziale difendere la stampa e la satira politica: “Anche se non sono d’accordo con molte di queste persone sulla maggior parte degli argomenti, anche quando certe cose che dicono mi fanno venire la nausea, ci vuole coraggio per esporsi contro questa amministrazione. E l’hanno fatto. E meritano credito e ringraziamenti. In altri paesi i comici finiscono in prigione per una battuta. Qui dobbiamo proteggerci dal rischio di diventare come loro”.
Infine un messaggio di speranza: “Forse questa vicenda ci ha fatto trovare un punto su cui siamo tutti d’accordo. E magari ne troveremo altri. Dobbiamo smettere di farci dire dai politici cosa vogliono loro e dire noi a loro cosa vogliamo”.