
Ansa
a Phoenix
I funerali di Charlie Kirk, il primo martire dei trumpiani
Il popola Maga ricorda l'attivista e fondatore di Turning point Usa, in uno stadio gremito in ogni ordine di posto. L'evento ha richiamato conservatori da ogni angolo degli Stati Uniti. Trump fa un intervento da campagna elettorale e definisce Kirk "martire della libertà americana”
“La nostra amministrazione non è qui solo perché amiamo Charlie, ma perché non saremmo qui senza di lui”. Sono forse queste parole, pronunciate dal vicepresidente JD Vance, a far comprendere quanto il movimento MAGA si riconosca nella figura di Charlie Kirk, l’attivista conservatore e fondatore di Turning Point Usa ucciso il 10 settembre nello Utah. Una giornata di ricordo, tenutasi allo stadio di Phoenix pieno in ogni ordine di posto, che ha visto alternarsi sul palco i principali nomi dell’amministrazione Trump, fino al discorso di chiusura tenuto dal presidente stesso. Un evento che ha richiamato conservatori da ogni angolo degli Stati Uniti, in un pellegrinaggio che li ha portati in coda dalla sera precedente nel tentativo di entrare nell’arena per dare l’ultimo saluto a Kirk: molti non ce l’hanno fatta e hanno potuto assistere all’evento soltanto da fuori.
Una lunga sequenza di interventi, caratterizzati da una fusione sempre più lampante tra il mondo repubblicano e la religione evangelica. A suggellare l’unione, la figura di Kirk, elevato a vero e proprio martire dalle persone che hanno preso la parola. È interessante notare, però, il mix di interventi: chi lo ha definito “martire della fede”, ponendo l’accento sul percorso religioso, chi, come Trump, “martire della libertà americana”, ponendolo invece sul suo ruolo pubblico. Nella giornata le due posizioni si sono fatte sempre più indistinte, e il Partito repubblicano, discorso dopo discorso dei suoi esponenti, è sembrato sempre più un tutt’uno con le posizioni religiose più radicali. Un altro motivo ricorrente nei discorsi è la capacità di riportare in chiesa le persone che avrebbe avuto l’omicidio di Kirk, come se questa fosse la base di un nuovo risveglio spirituale americano.
All’interno dello stadio, l’associazione fondata da Kirk, Turning Point Usa, aveva predisposto la possibilità di registrarsi per votare alle prossime elezioni: lo slogan scelto per convincere le persone, “non pregare per il cambiamento, votalo”, sembra ancora di più certificare la differenza tra i repubblicani, posti a difesa della religiosità, e i loro nemici, identificati dal presidente nella “sinistra radicale”. Nel frattempo, il martirio di Kirk viene cementato nello spazio pubblico: in Oklahoma, infatti, è appena stata proposta una legge che imporrebbe in ogni campus delle università pubbliche dello stato la presenza di una “Charlie Kirk memorial plaza”, in cui andrebbe posta una statua dell’attivista insieme alla targa “moderno leader dei diritti civili”.
Se Vance ha fatto un discorso funebre molto legato al suo rapporto privato con Kirk, suo consigliere sin da quando l’oggi vicepresidente decise di correre per il Senato nel 2022, la vedova Erika ha rassicurato i militanti che Turning Point continuerà a esistere per portare a termine “il lavoro incompleto” iniziato dal marito.
Erika Kirk, oggi Ceo dell’associazione, è stata definita dallo stesso Charlie in una puntata del suo podcast “molto più conservatrice” di lui: nel discorso ha perdonato pubblicamente l’attentatore, ma ha anche rimarcato la differenza tra la folla pacifica conservatrice e le violenze nelle città a seguito dell’assassinio di George Floyd nel 2020.
A chiudere la serata è stato il presidente Trump, presente allo stadio per quasi tutta la durata dell’evento e inquadrato più volte a colloquio con Elon Musk, con cui aveva avuto importanti screzi nei mesi seguenti all’uscita del miliardario sudafricano dal governo. Il discorso di Trump, iniziato come un ricordo a Kirk, si è velocemente trasformato in un discorso da campagna elettorale: ha infatti citato i dazi, i militari a Chicago e ha affermato di avere importanti novità riguardanti l’autismo, che ha promesso di svelare oggi. Secondo il Washington Post, si tratta di nuove linee guida per l’utilizzo del Tylenol, un antidolorifico assimilabile alla nostra Tachipirina, per le donne in gravidanza. Ha continuato, poi, affermando che il Dipartimento di Giustizia sta indagando sui finanziatori della sinistra radicale, e che questo sarebbe solo l’inizio della risposta alla violenza politica.
Un evento che ha elevato Charlie Kirk a martire, inserendolo nel pantheon del conservatorismo: ancora di più, però, si è potuta notare nuovamente l’assoluta mancanza di unità. Dopo un assassinio così scioccante, è difficile pensare che Kirk possa essere ricordato come uno dei grandi degli Stati Uniti, apprezzati da tutto il Paese: per farlo c’è bisogno di un’accettazione bipartisan, che né i democratici né i repubblicani vogliono concedere. L’omicidio non ha quindi portato al finale più desiderabile, un abbassamento dei toni nel dibattito politico, ma ha costruito il primo martire del movimento MAGA, che non ha nessun interesse a condividerlo con gli altri.