
Foto Ap
editoriali
L'Arabia saudita abbraccia il Pakistan
Che cosa significa (anche per noi) il patto di mutua difesa fra i due paesi
Con una cerimonia solenne a Riyadh, il premier pachistano Shehbaz Sharif e il principe ereditario saudita Mohammed bin Salman hanno sottoscritto l’altro ieri un “accordo strategico di mutua difesa” (Smda) che impegna i due paesi a considerare un’aggressione contro l’uno come un’aggressione contro entrambi.
Il patto è stato annunciato a sorpresa, ed è uno spostamento tettonico degli equilibri regionali: con la guerra a Gaza in corso, il bombardamento contro Doha e contro i siti nucleari iraniani, Riyadh ha deciso di accelerare il rapporto speciale con l’unica potenza nucleare del mondo musulmano.
Un alto funzionario saudita ha detto a Reuters che il patto di mutua difesa è “il risultato di anni di discussioni” e che non si tratta “di una risposta a paesi o eventi specifici”. Per Islamabad si tratta di un’alleanza cruciale, che arriva in un momento di massima tensione con l’India e dopo il breve conflitto armato della prima metà di maggio.
Secondo alcuni analisti dietro la formula “un’aggressione contro uno è un’aggressione contro entrambi” potrebbe esserci più un messaggio politico (e di deterrenza) che una reale garanzia operativa, ma il segnale resta gigantesco soprattutto nell’area del Golfo, dove gli stati arabi sentono sempre più a rischio l’affidabilità degli Stati Uniti come garante della sicurezza. Ma l’Amministrazione Trump di recente si è avvicinata molto al governo pachistano (e allontanata da quello indiano) ed è difficile pensare che l’accordo sia stato firmato senza il benestare di Washington. Per ora il portavoce del ministero degli Esteri indiano, Randhir Jaiswal, ha fatto sapere via X che l’India era a conoscenza della firma dell’accordo, e che ne avrebbe studiato le implicazioni per la sicurezza di Nuova Delhi e per la stabilità regionale. Da ieri però, ogni volta che una crisi – anche solo diplomatica – coinvolgerà uno dei due paesi, le conseguenze saranno molto diverse.