Chi difende chi

Ora è Kyiv a offrire garanzie di sicurezza all'Europa

Paola Peduzzi

Zelensky propone ai partner europei di condividere la capacità che l'Ucraina ha sviluppato di resistere ai russi

Le Forze armate ucraine hanno distrutto le vie per i rinforzi e gli approvvigionamenti dell’esercito russo nella regione di Sumy, nel nord-est dell’Ucraina, mettendo fine all’offensiva preparata dal Cremlino per l’estate e togliendo alle forze d’élite russe il loro quartiere generale. Anche le truppe di Vladimir Putin nel Donbas, nella zona di Pokrovsk, la cittadina che molti commentatori occidentali hanno dato per persa molte volte anche se non lo è, sono state accerchiate e isolate dal resto dei soldati. Per l’autunno, Mosca sta cambiando strategia, si concentrerà sul Donbas con l’obiettivo di conquistarlo tutto e ammassa truppe – mentre fa esercitazioni nucleari con la Bielorussia. Ma gli ucraini hanno annichilito l’offensiva estiva, nonostante le forniture occidentali siano state rallentate da un’America inaffidabile, nonostante le garanzie di sicurezza non siano ancora state decise, nonostante da gennaio (da quando c’è Donald Trump alla Casa Bianca) la Russia abbia lanciato migliaia di droni e missili su tutte le città ucraine, arrivando a 800 lanci in una notte sola (quella in cui si è accanita su Kyiv).

Questa settimana, Putin ha voluto testare la Nato e la sua capacità di reazione, mandando dei droni in Polonia, un assaggio di quel che potrebbe fare se decidesse di allargare il conflitto oltre l’Ucraina, cosa plausibile visto che dice di essere in guerra con l’occidente. Trump ha detto che è stato un errore, quando tutti sanno che non lo è, che è stata un’azione premeditata e deliberata, e Volodymyr Zelensky, il presidente ucraino, invece che ribadire: ve l’avevo detto che noi eravamo soltanto l’antipasto, ha detto: i Patriot e i Samp/T non vanno bene contro i droni russi, un intercettore costa tra i 2 e i 3 milioni di dollari, gli Shahed e i Geran russi ne costano 100 mila, e la Russia ne lancia a centinaia. “L’Ucraina ha un’esperienza unica – ha detto Zelensky – nel costruire una difesa multi-system”, che è l’unica che funziona contro questi attacchi: solo Ucraina e Russia hanno questa capacità, “siamo pronti a condividere questa nostra capacità con la Polonia e gli altri partner europei: deve essere uno sforzo congiunto, così ogni nazione può proteggere i suoi cittadini”.

Ora i soldati ucraini faranno formazione a quelli europei: come dicono molti esperti da tempo, sarà l’Europa ad aver bisogno dell’Ucraina, non il contrario, finirà che sarà Kyiv a dover concederci garanzie di sicurezza, speriamo sia più clemente di noi. 

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  • Paola Peduzzi
  • Scrive di politica estera, in particolare di politica europea, inglese e americana. Tiene sul Foglio una rubrica, “Cosmopolitics”, che è un esperimento: raccontare la geopolitica come se fosse una storia d'amore - corteggiamenti e separazioni, confessioni e segreti, guerra e pace. Di recente la storia d'amore di cui si è occupata con cadenza settimanale è quella con l'Europa, con la newsletter e la rubrica “EuPorn – Il lato sexy dell'Europa”. Sposata, ha due figli, Anita e Ferrante. @paolapeduzzi