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L'intervista

Dumping fiscale? In realtà Bayrou ha fatto un complimento all'attrattività dell'Italia

Mauro Zanon

"L'argomentazione del primo ministro francese sul nomadismo fiscale è opportunismo politico da ultima spiaggia ma è legittimo" dice Pierre de Gasquetreporter del quotidiano economico francese Les Echos 

Parigi. “In realtà, era un complimento implicito alle misure di attrattività fiscale dell’Italia e all’abilità politica di Giorgia Meloni”. E’ il punto di vista di Pierre de Gasquet, che per anni è stato corrispondente in Italia di Les Echos e oggi è grand reporter del quotidiano economico francese, sull’ultima querelle tra Parigi e Roma. Domenica sera, il primo ministro francese, François Bayrou, che il prossimo 8 settembre si gioca la sua sopravvivenza a Matignon – ci sarà un voto di fiducia sulla sua proposta di manovra finanziaria per il 2026, che prevede un risparmio di quasi 44 miliardi di euro – si è presentato ai microfoni di BfmTv per difendere il suo bilancio e provare a spiegare ai concittadini perché la Francia ha bisogno di una cura di austerità per risanare le finanze pubbliche. A un certo punto, incalzato dai giornalisti sulla misura faro della contromanovra finanziaria proposta del Partito socialista, la “taxe Zucman” – una tassa annuale del 2 per cento sui patrimoni superiori ai 100 milioni di euro proposta dall’economista vedette della sinistra radicale Gabriel Zucman, discepolo di Thomas Piketty – Bayrou ha lanciato l’allarme sul rischio di esodo fiscale che l’introduzione di un’imposta di questo tipo potrebbe comportare, giudicandola “incostituzionale” e una “minaccia per gli investimenti” in Francia. “Le persone se ne vanno perché ormai c’è una specie di nomadismo fiscale”, ha detto il primo ministro. Poi, spiazzando un po’ tutti, ha citato l’Italia come esempio di paese che ha messo in pratica una tassazione favorevole per attrarre cittadini e grandi capitali, con parole scivolose: “L’Italia, oggi, sta facendo una politica di dumping sociale!”. 

 

“L’argomentazione di François Bayrou sul nomadismo fiscale è opportunismo politico da ultima spiaggia, ma legittimo. Anche se l’Italia non è certo diventata un paradiso fiscale per i pensionati della classe media, tutti sanno che Milano e la Lombardia in particolare sono diventate una meta privilegiata per la residenza fiscale di persone con redditi molto elevati in Europa”, dice al Foglio Pierre de Gasquet. Il riferimento è al regime agevolato per i neodomiciliati, e valido per quindici anni, introdotto in Italia nel 2017 dall’allora primo ministro Matteo Renzi, con l’obiettivo di attrarre investimenti e talenti stranieri. Nel dettaglio, si trattava di un’imposta forfettaria di 100 mila euro per il capofamiglia, e di 25 mila euro per ciascun familiare trasferito, sui redditi conseguiti all’estero: cifra che lo scorso anno è stata portata a 200 mila euro dall’attuale esecutivo, con un intervento nel decreto Omnibus. “Il raddoppio della flat tax nel 2024 da parte del governo Meloni non ha arrestato questa tendenza, come evidenziano i dati ufficiali”, spiega il giornalista di Les Echos, che mette l’accento anche sulla questione delle tasse di successione. Il regime introdotto da Renzi, e confermato da Meloni seppur con qualche modifica, esenta infatti i beneficiari dal pagamento dell’imposta di successione sui beni non italiani. “La flat tax combinata all’assenza di questa tassa rappresentano un regime fiscale molto più attrattivo rispetto a quello francese”, dice Pierre de Gasquet. 


Lo scorso 10 luglio, il Figaro ha dedicato un approfondimento all’Italia, definendola il nuovo “paradiso fiscale” e diventata secondo Henley & Partners la terza nazione più concupita dai paperoni dopo Stati Uniti e Emirati Arabi Uniti. Le frasi pronunciate dal premier francese Bayrou, tuttavia, hanno fatto sobbalzare l’esecutivo italiano. In un messaggio su X, la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha detto di essere stupita dalle “affermazioni, totalmente infondate, del primo ministro francese Francois Bayrou, secondo le quali l’Italia starebbe facendo ‘dumping fiscale’, penalizzando la Francia’”. “L’economia italiana è attrattiva e va meglio di altre grazie alla stabilità e credibilità della nostra nazione”, ha aggiunto la premier, ricordando che l’attuale governo ha “addirittura raddoppiato l’onere fiscale forfettario per le persone fisiche che trasferiscono la residenza in Italia”, e che è l’Italia, piuttosto, a essere penalizzata da anni dai veri “paradisi fiscali europei”. La Lega di Matteo Salvini, in una nota, ha parlato di “grave e inaccettabile attacco all’Italia, ai suoi imprenditori e lavoratori”, sottolineando che il governo francese è “in piena crisi”. Sulla sua scia, il ministro degli Esteri e leader di Forza Italia Antonio Tajani ha detto di essere “sbalordito” dalle parole di Bayrou, frutto di un “ragionamento totalmente sbagliato”. Tra Italia e Francia, negli ultimi tempi, c’è un po’ di “ipersuscettibilità”, dice Pierre de Gasquet, “di certo, oggi, il contrasto è sorprendente tra l’isola di felicità e stabilità che l’Italia sembra rappresentare agli occhi degli europei rispetto a una Francia disorientata”, che la prossima settimana  entrerà in un nuovo periodo di turbolenze politiche.

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