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Make France Great Again

Il progetto nazionalista di Edouard Stérin, dagli aperitivi ai media alternativi

Mauro Zanon

Il piano del business miliardario mira a far vincere l’estrema destra francese tramite un investimento di 150 milioni di euro in dieci anni distribuiti tra media, think tank, influencer e formazione dei candidati alle elezioni comunali. E’ l’altro Vincent Bolloré, dicono a Parigi

Parigi. Lo scorso 16 giugno, mentre i riflettori erano puntati sul viaggio in Canada del presidente della Repubblica Emmanuel Macron nel quadro del G7, a Parigi, discretamente, il miliardario Pierre-Edouard Stérin, fondatore di Smartbox, azienda leader in Europa dei cofanetti regalo, finalizzava l’acquisto di una delle pagine di riferimento dell’autoproclamata “informazione alternativa” francese, Cerfia. Media ibrido attivissimo su X (1,2 milione di abbonati) e su Instagram (232mila), Cerfia si è ritagliato negli ultimi due anni un posto di primo piano nella galassia mediatica vicina alla destra identitaria francese con lo slogan “l’attualità a portata di mano”, dietro il quale si nasconde una visione del mondo che Stérin vorrebbe portare all’Eliseo. Cerfia è soltanto l’ultimo tassello del progetto che questo miliardario nato in Normandia, cattolico e ultraconservatore, ha lanciato pochi mesi fa con il nome di Périclès, che sta per Patriotes, Enracinés, Résistants, Identitaires, Chrétiens, Libéraux, Européens, Souverainistes. 

Il piano di Stérin mira tramite un investimento di 150 milioni di euro in dieci anni distribuiti tra media, think tank, influencer e formazione dei candidati alle elezioni comunali a far vincere l’estrema destra, ossia quel mondo politico che va da Marine Le Pen, leader del Rassemblement national (Rn), a Marion Maréchal, eterna promessa del sovranismo d’oltralpe, passando da Éric Zemmour, il polemista incendiario ed ex giornalista del Figaro, dal 2021 alla guida del partito Réconquête. In vista delle prossime elezioni comunali, Stérin spera di far passare nelle mani dell’ultradestra almeno mille municipi, in preparazione delle presidenziali del 2027 e oltre. Perché Stérin, come Vincent Bolloré, l’altro finanziatore dell’“unione delle destre”, ha un progetto a lungo termine. Assieme al magnate bretone, lo scorso 24 giugno, ha riunito al Casino de Paris la crème dell’estrema destra francese, da Jordan Bardella, presidente di Rn, a Éric Ciotti, ex gollista convertitosi di recente al lepenismo. Lo slogan della serata? Make France Great Again. Come rivelato da Politico, il progetto Périclès di Stérin si ispira anche ai movimenti religiosi e libertarian americani che hanno contribuito alla rielezione di Donald Trump nel 2024, e Arnaud Rérolle, patron di Périclès, dialoga regolarmente con i membri della Heritage Foundation, il think tank conservatore che ha ispirato la piattaforma presidenziale di Trump. Ieri Libération ha consacrato la sua prima pagina al “santo patrono dell’estrema destra”, elencando le partecipazioni tentacolari di questo businessman che si definisce “patriota” e vuole ripristinare l’ordine, la legalità e la grandeur francese, ma è esiliato fiscale in Belgio ed è sotto inchiesta per presunto finanziamento illegale di campagna elettorale (del Rn). 

Accanto agli investimenti tramite il suo fondo, Otium Capital, Stérin organizza ogni mese gli “aperitivi del bene comune”,  dove si riuniscono attori del mondo associativo cattolico ed esponenti della destra e dell’estrema destra francese, pensate come una specie di “speed dating” tra persone con le stesse idee e tra potenziali investitori. Lo scorso anno, aveva provato a rilevare il settimanale Marianne, e ha recentemente manifestato il suo interesse per Valeurs Actuelles, il magazine più letto dal mondo conservatore francese. E’ l’altro Bolloré, dicono a Parigi, “a servizio di Cristo e della Francia”.